SEAWATCH: “IN LIBIA LI TENEVANO A DIETA”
SEAWATCH: “IN LIBIA LI TENEVANO A DIETA”
“I migranti a bordo hanno subito ogni tipo di torture in Libia. Abbiamo ascoltato in queste due settimane tante storie terribili. Uno di loro ci ha raccontato che in Libia a chi non conosceva l’arabo non veniva dato il cibo“.
Questo bizzarro racconto che non reggerebbe nemmeno davanti ad una platea di undicenni, viene da tal Oscar, uno dei componenti della ciurma criminale di Sea Watch rimasto sulla nave sequestrata ieri dopo lo sbarco. Oscar ha 23 anni ed è uno studente. Coi soldi di papi.
Chi può credere che gli energumeni visti sulla Sea Watch siano stati torturati e tenuti senza cibo, ci prendete proprio per scemi.
“Abbiamo raccolto tante testimonianze terribili – millanta – hanno subito di tutto. Ed erano felici di ricevere tanto affetto sulla nostra nave, dopo avere subito solo torture e angherie”.
“Non capivano perché non potevamo attraccare con la nave al porto – dice – e non sapevamo cosa dire. Ma lo abbiamo sempre rassicurati e tranquillizzati”. Anche la notte dello sbarco i migranti a bordo, quaranta in tutto, “hanno avuto paura”. “Erano tutti spaventati per le scene al porto – dice Oscar – non capivano perché la gente gridava e cosa diceva. Ma hanno capito che non erano i benvenuti. Avevano tanta paura. Noi li abbiamo tranquillizzati”.
Le testimonianze contano zero. Come queste:
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