lunedì 1 luglio 2019

PRETE ELOGIA ONG DURANTE MESSA, FEDELI SE NE VANNO!



PRETE ELOGIA ONG DURANTE MESSA, FEDELI SE NE VANNO!


Quanto accadde l’anno scorso a Villa Rosa, frazione di Martinsicuro, tra Marche e Abruzzo, è indicativo della spaccatura sempre più profonda tra Chiesa e popolo. E vale più di mille sondaggi.

Durante una messa delle 8.30, quindi quella ‘riservata’ ai fedeli più ferventi, celebrata nella chiesa di Santa Maria Bambina Addolorata, don Federico Pompei attaccò Salvini.
A presidiare la porta della chiesa mentre entravano i fedeli per assistere alla messa, c’era infatti la solita zingara che esigeva la carità. Gesù l’avrebbe cacciata, perché parlava di aiutare i bisognosi, non di mantenere gli scrocconi: quelli li cacciava dal Tempio.
Don Federico durante l’omelia ha invece spiegato che oltre alla carità per la donna rom era necessario fare di più, come portarla a casa propria, darle da mangiare e da dormire.
Secondo il parroco quella era vera carità e non l’euro che si consegna nel piattello.
I fedeli hanno cominciato a guardarsi perplessi: ma era solo l’inizio.
Fuori controllo, in un crescendo delirante, Don Federico aveva poi dichiarato che il ministro dell’Interno Matteo Salvini stava lavorando male e che avrebbe dovuto lasciar approdare le ONG nei porti italiani e accogliere tutti, e per sempre e indistintamente, i clandestini in arrivo da Africa e Asia con i barconi.
Fu a questo punto che buona parte dei fedeli si alzarono e abbandonarono.
«Una vergogna che un parroco faccia politica in una chiesa durante la santa Messa – spiegò una turista di Trento che aveva abbandonato la chiesa insieme al marito – bastava che dicesse che bisogna aiutare il prossimo e basta, cosa centra fare il nome di Salvini?, stendiamo poi un velo pietoso sulla carità per la rom presente all’entrata della chiesa. Siamo andati via subito dopo le sue allucinanti parole e non entreremo mai più in quella chiesa»
A farle eco un’altra donna che per protesta dopo le parole di don Federico non si è più confessata, non ha più fatto la comunione «e non ho nemmeno fatto la carità alla chiesa come faccio sempre – interviene la donna di Trento piuttosto inferocita – ma il parroco si rende conto che ci sono degli anziani che hanno pagato le tasse tutta la vita e che sono costretti a cercare il cibo nelle immondizie, una vergogna e non dico altro»
«Siamo tutti uguali dice la chiesa – incalzava un uomo sulla settantina – ma non così, prima vengono gli altri e poi gli italiani, io non ho mai votato Lega ma alle prossime elezioni lo farò volentieri perché è davvero ora di pensare agli italiani, adesso basta ne abbiamo piene le scatole»
«Prima degli italiani vengono gli spacciatori, i criminali, i clandestini, i rom, quelli che rubano dentro le nostre case ecc ecc, questo è il vero razzismo, ma verso di noi e non verso i migranti, è ora di finirla con questa storia. Negli ultimi 5 anni la situazione è degenerata a tal punto che non sei nemmeno più padrone in casa tua», accusava un’altra donna.
«Porte aperte per quelli che hanno voglia di lavorare ed integrarsi, ma per gli altri porti chiusi e blocchi navali, abbiamo paura infatti che fra 10 o 15 anni questi clandestini ci prendano la casa e magari anche altro, ma confidiamo in Salvini che risolverà piano piano il problema».
Anche i regolari potrebbero prendervi la casa.
E la chiesa che si svuota, è il simbolo di una Chiesa che sta allontanando i fedeli in nome di una indistinta e demenziale svendita della nostra identità.
















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