ECCO COSA HANNO PORTATO LE TESTE DI CAZZO DEGLI ACCOGLIONI
GIORNALISTA RAI DENUNCIA SPACCIATORI E LORO LE BRUCIANO L’AUTO
FEBBRAIO 28, 2022
«Se essere liberi ha un prezzo noi vogliamo esserlo ad ogni costo e con noi tutti coloro che credono nella libertà e nella giustizia! Non ci fermerete mai! miserabili! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità!». Così l’avvocato Vincenzo Iacovino, compagno la giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato, commenta su Facebook l’incendio a Monterotondo (Roma) della sua auto, usata da entrambi.
«Questa sera – ha scritto domenica mattina su Fb – dopo che io e Cinzia abbiamo postato le immagini dell’ennesima rissa violenta avvenuta venerdi alle tre di notte tra gente ubriaca e sfatta di ogni sostanza, hanno pensato di metterci a tacere bruciando la nostra macchina! L’atto vile si e’ consumato in piazza della libertà, quella che noi stiamo difendendo da sempre! Un atto intimidatorio che ovviamente non ci fermerà! Da tempo stiamo denunciando alla procura, al prefetto, al questore, al comando dei vigili, al sindaco, ai carabinieri il malaffare di gruppi d’interessi malavitosi; la malamovida; lo spaccio di droga e il riciclaggio; la vendita di fiumi di alcol fino a oltre le 4 di mattina con tanto di musica interna ed esterna ai pubblici esercizi! le risse violente con percosse e lesioni gravissime; il disturbo continuo della quiete pubblica da parte di gestori di pubblici esercizi fuorilegge e di violenti ubriachi; il degrado urbano; i danneggiamenti; l’assenza di controllo da parte dei vigili in orari compatibili con gli orari dei pubblici esercizi; le gravi inadempienze commissive e omissive del sindaco e dell’amministrazione comunale».
«Abbiamo denunciato le minacce ricevute – aggiunge Iacovino – Ora chi pensa di fermarci con il fuoco o con la violenza ha fatto male i conti! Noi andremo avanti più di prima e con determinazione fino in fondo e faremo di tutto per garantire la legalità! Ringraziamo il sindaco e l’amministrazione di Monterotondo per tutto quello che non hanno fatto per garantire la sicurezza, la salute e l’ordine pubblico».
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