BRESCIA: ATTACCHI ISLAMICI CONTRO I MANIFESTANTI ITALIANI
IMMIGRATI ATTACCANO MANIFESTAZIONE ANTI-BABY GANG A BRESCIA: ITALIA OCCUPATA DA AFROISLAMICI
FEBBRAIO 26, 2022
Organizzato da «Brescia ai bresciani», ha visto la partecipazione di almeno un centinaio di cittadini.
All’arrivo di un gruppo di residenti origine straniera, questi hanno attaccato la manifestazione, respinti dal massiccio intervento delle numerose forze dell’ordine.
Il portavoce dei manifestanti Roberto Gatta Zini ha ribadito i problemi legati ad una immigrazione incontrollata, responsabile anche del sovraffollamento nelle carceri da dove gli stranieri andrebbero rimpatriati. «Ci vuole certezza della pena altrimenti anche il diritto perde valore», ha affermato Roberto Gatta Zini. Le ore precedenti alla manifestazione sono state scandite da polemiche. Il sindaco di Ghedi Federico Casali ha preso le distanze dal presidio organizzato per ribadire il «no alla società multietnica, ai ghetti, alle zone franche dove nasce il degrado e per stare accanto agli Italiani stufi dell’invasione imposta da mercati, Tv e sinistra schiavista».
Un concetto ribadito nel corso del flash mob: «Se la nostra provincia è la culla dell’immigrazione di massa, spetta ai bresciani di buona volontà scendere in strada per opporsi a questa deriva che porta solo povertà e degrado».
Il sindaco Casali, pur capitanando una giunta di centrodestra che comprende Ghedi tricolore che ha aderito al presidio, ritiene sbagliato dare alla vicenda una connotazione politica. «Il problema va affrontato in ben altri modi, percorrendo altre strade», dice riferendosi per esempio alla bizzarra mozione approvata in consiglio comunale l’altra sera che chiede di aumentare la video sorveglianza ed il pattugliamento del paese, accogliendo però anche le istanze delle opposizioni che suggerivano interventi non solo di ordine pubblico, ma anche educativi, puntando sul ruolo della biblioteca e dello sport.
Ma infatti. Telecamere e sport. Questa è la soluzione dei sedicenti patrioti.
«Ci impegniamo a installare telecamere nei punti sensibili del paese -riprende- stiamo cercando di reperire risorse per la costosa installazione». Da parte sua Ivan Bertocchi, capogruppo di Ghedi Tricolore e delegato alla Sicurezza, risponde a chi lo ha accusato di istigazione all’odio che «non ce l’abbiamo con gli stranieri, ma con le leggi dissennate sull’immigrazione che danneggiano il tessuto sociale, compresi gli stranieri che vivono tra noi. Il problema sociale si risolve cambiando queste leggi. D’altra parte i numeri parlano: il 49% dei reati l’anno scorso sono stati commessi da clandestini o da immigrati di seconda generazione».
Non hanno capito un cazzo. Il problema è demografico. Il problema è la società multietnica. La soluzione è putiniana.
Per Carmine Piccolo dell’associazione «La corsa per la vita», scendere in piazza «contro lo straniero è una caccia alle streghe che porterà solo altra violenza. Per la sicurezza occorrono controlli giusti, telecamere funzionanti, forze dell’ordine, abbattimento di luoghi di ritrovo fatiscenti, come il tunnel di via Curvane, cultura ed educazione al civismo».
Un concetto ribadito nel corso del flash mob: «Se la nostra provincia è la culla dell’immigrazione di massa, spetta ai bresciani di buona volontà scendere in strada per opporsi a questa deriva che porta solo povertà e degrado».
Il sindaco Casali, pur capitanando una giunta di centrodestra che comprende Ghedi tricolore che ha aderito al presidio, ritiene sbagliato dare alla vicenda una connotazione politica. «Il problema va affrontato in ben altri modi, percorrendo altre strade», dice riferendosi per esempio alla bizzarra mozione approvata in consiglio comunale l’altra sera che chiede di aumentare la video sorveglianza ed il pattugliamento del paese, accogliendo però anche le istanze delle opposizioni che suggerivano interventi non solo di ordine pubblico, ma anche educativi, puntando sul ruolo della biblioteca e dello sport.
Ma infatti. Telecamere e sport. Questa è la soluzione dei sedicenti patrioti.
«Ci impegniamo a installare telecamere nei punti sensibili del paese -riprende- stiamo cercando di reperire risorse per la costosa installazione». Da parte sua Ivan Bertocchi, capogruppo di Ghedi Tricolore e delegato alla Sicurezza, risponde a chi lo ha accusato di istigazione all’odio che «non ce l’abbiamo con gli stranieri, ma con le leggi dissennate sull’immigrazione che danneggiano il tessuto sociale, compresi gli stranieri che vivono tra noi. Il problema sociale si risolve cambiando queste leggi. D’altra parte i numeri parlano: il 49% dei reati l’anno scorso sono stati commessi da clandestini o da immigrati di seconda generazione».
Non hanno capito un cazzo. Il problema è demografico. Il problema è la società multietnica. La soluzione è putiniana.
Per Carmine Piccolo dell’associazione «La corsa per la vita», scendere in piazza «contro lo straniero è una caccia alle streghe che porterà solo altra violenza. Per la sicurezza occorrono controlli giusti, telecamere funzionanti, forze dell’ordine, abbattimento di luoghi di ritrovo fatiscenti, come il tunnel di via Curvane, cultura ed educazione al civismo».
Assieme alle famigerate associazioni che li difendono
L’unico sport x sti africani bastardi e’ il tiro al piattello dove i piattelli sono loro.