domenica 27 febbraio 2022

 BREAKING NEWS, INVASIONE

BOSS IMMIGRATI: “VENITE A RUBARE IN ITALIA, SE TI PRENDONO TORNI SUBITO LIBERO”

FEBBRAIO 27, 2022







“Qui, se ti prendono, ti fai 24 ore in cella e torni libero”. Così diceva in un’intercettazione del 2018 un boss albanese. Non era il primo capo di una banda di ladri stranieri – in questo caso albanesi – che convinceva i suoi a trasferirsi in Italia per delinquere. Nel caso degli albanesi, poi, nulla di più facile: i governi italiani hanno abolito il visto. Geniale.

I prossimi saranno gli ucraini. Ad ogni ‘crisi’ corrisponde un’infornata. E poi segue la mafia di quel posto.

I carabinieri di Cassano d’Adda hanno arrestato i cinque albanesi componenti della banda con l’accusa di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”. Si tratta di ragazzi tra i 20 e i 26 anni, che sono ritenuti responsabili di 14 furti in abitazione, 15 nei distributori di benzina e 2 rapine in appartamenti. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, i cinque sarebbero arrivati nel milanese e avrebbero commesso il primo colpo il 12 gennaio in un distributore di benzina a Cernusco sul Naviglio: due blitz al giorno tra Milano, Lodi, Brescia, Bergamo e Monza.

Il capo, 26enne, si occupava di portare gli uomini dall’Albania in Italia e di organizzare i colpi, poi vi era un autista di 24 anni e uno scassinatore giovanissimo e abilissimo a forzare le colonnine delle stazioni di benzina e le porte d’ingresso degli appartamenti. In un solo mese hanno portato a termine 31 colpi e sono riusciti a rubare più di 200mila euro in contanti, oltre alle refurtive trafugate negli appartamenti visitati. Ogni settimana spedivano i soldi in Albania: migranti.

Proprio in quei giorni il capo aveva fatto arrivare altri due albanesi, tanto il visto non serve. Lo stesso capo, intercettato dalla polizia, si vantava con “l’autista” e lo “scassinatore” di “avere la fila di persone che vogliono venire”.

I malviventi si svegliavano tardi, facevano colazione in un bar di Pioltello e, poi, nel pomeriggio rubavano dalle case e la notte dai benzinai. Ma lo facevano, ovviamente, per pagarci le pensioni.

Venuti dall’Albania, dovevano stare pochi mesi per razziare il territorio e tornare. Il loro obiettivo ultimo, la loro ambizione, era fare la bella vita in Albania con i soldi rubati in Italia, perché tanto in Italia “ti fai 24 ore in cella ed esci”. I ladri sono stati poi arrestati. Non saranno usciti dopo ventiquattro ore. Forse.










Come noto, per reati, anche piuttosto gravi, esiste la sospensione della pena, non è che rimani ai domiciliari o libero in attesa del processo, il processo si conclude con sentenza, ma se sei incensurato la pena viene sospesa. Ora, questo istituto è sacrosanto per un popolo pacifico, dove qualcuno può sbagliare, a volte per necessità, o addirittura per ignoranza di talune leggi, e le brave persone, una volta ricevuta la bacchettata, solitamente non ricadono nell’errore. Ma per stranieri o clan che figliano di continuo è una manna, che consente di avere sempre forze fresche ‘incensurate’, finché non vengono pizzicate. Capite bene che, in questo modo, se si riesce a beccare un ladro o uno scippatore diciamo dopo 10 furti, e poi questo comunque continua dopo la sospensione, e deve essere, in media, beccato dopo altri 10 reati per avere conseguenze, spesso solo domiciliari o servizi sociali, cioè praticamente libero, è estremamente comodo fa arrivare dall’estero persone totalmente incensurate, almeno per le procure italiane, e fargli dare ‘il giro’. E nel frattempo centinaia di persone non sono subiscono reati, ma vedono anche la beffa di vedere i loro persecutori impuniti.







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