GLI ISLAMICI DEL PD, DELLA SINISTRA, DEI 5 STELLE E DI LAMORGESE SBARCANO E SUBITO STUPRANO.
VIOLENTATA DA MIGRANTE SBARCATO A LAMPEDUSA: “NON VI VERGOGNATE A TRAGHETTARE IN ITALIA STUPRATORI?”
AGOSTO 29, 2021
Di quanti stupri e omicidi di ragazze siete responsabili? Troppi.
Ancora sullo stupro dell’infermiera a Milano da parte di un nordafricano sbarcato a Lampedusa e poi ricollocato da Lamorgese. La descrizione di quanto avvenuto andrebbe affissa in tutte le stanze del Viminale. Non solo. Andrebbe affissa in tutte le fottute motovedette dei vari corpi dello Stato che ogni giorno traghettano in Italia centinaia di queste bestie.
Gli ha urlato di «fermarsi», di farlo «per le sue bambine». Grida che rimbombano da una buca nella terra, nel silenzio dell’alba. Un disperato tentativo di chiedere aiuto che nel deserto delle 6.30 del mattino di lunedì 9 agosto nessuno può sentire. Aggredita e violentata all’interno di un tubo di cemento in un canale di scolo a poche decine di metri dall’ingresso dell’ospedale San Raffaele. A colpire, secondo le accuse dei magistrati milanesi Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro, Haitham Mahmoud Abdelshafi Ahmed Masoud, 31enne egiziano sbarcato lo scorso 11 maggio a Lampedusa e in attesa d’asilo. Contro di lui anche l’esame del Dna. La vittima è una 25enne che lavora da anni per un’azienda esterna nell’ospedale.
Dopo la violenza non ha neppure la forza di chiamare la polizia. Arriva al San Raffaele sconvolta e riesce a malapena ad accennare qualcosa alle colleghe che la convincono a salire su un taxi e a farsi visitare al Pronto soccorso della Mangiagalli. Medici e psicologi ascoltano il suo racconto. Poche ore dopo è tutto sul tavolo dei magistrati e degli investigatori della Mobile, guidati da Alessandro Carmeli e Achille Perone. La vittima seppure ancora molto provata ha ricordi nitidi: «Era un nordafricano, con pantaloni corti, maglietta chiara e uno zaino». Ricostruisce con precisione il luogo della violenza: un sentiero tra la metropolitana Cascina Gobba, la Tangenziale Est e l’ospedale. È una strada che la ragazza, come centinaia di lavoratori e studenti dell’ospedale, percorre ogni mattina. Una scorciatoia che permette di dimezzare il tragitto, ma stretta, in parte nascosta dalla vegetazione e da un cantiere. E soprattutto senza telecamere. La 25enne guida i poliziotti sul luogo dello stupro: un grosso tubo di cemento interrato accanto a una buca e a un canale.
È qui che il suo aguzzino la spinge dopo averla aggredita alle spalle lungo il sentiero. Lei sta ascoltando la musica con gli airpods. Racconta di essere stata raggiunta da un ragazzo, forse lo stesso che aveva visto poco prima seduto (con un altro giovane) all’esterno del parcheggio Atm della fermata. La vittima pensa che abbia fretta e si blocca per farlo passare. Lui però si ferma, le mostra il cellulare, le parla. La 25enne sta ascoltando musica e per il timore si allontana in fretta. È in quel momento che lui la spinge nel canale, poi la trascina per i capelli fino al tubo e le tiene schiacciata le testa fino a toglierle il respiro.
Sul luogo della violenza la polizia sequestra un auricolare e un fermacapelli della vittima. Il lavoro degli investigatori parte da un’analisi a ritroso delle telecamere. Gli agenti intravedono il sospettato seduto fuori dal parcheggio alle 6.42: arriva un furgone e lui si alza e si incammina proprio verso il sentiero. I filmati lo riprendono anche 15 minuti prima, al suo arrivo alla metropolitana con un convoglio partito dalla stazione Centrale. Lo stesso percorso della vittima, solo effettuato qualche minuto prima. Dopo si allontana lungo i campi.
L’analisi delle celle telefoniche indica un solo cellulare compatibile con quegli spostamenti. È intestato a un egiziano sbarcato a Lampedusa ma la foto non combacia. Quella del profilo WhatsApp è invece identica al sospettato. Con quel numero ha presentato richiesta d’asilo in questura. Grazie a un mozzicone e a una lattina gli agenti prelevano il Dna: è il match decisivo. Venerdì mattina si presentano in via Tartini, nel quartiere di Dergano, dove dorme in una casa con altri 10 stranieri. In mano hanno un provvedimento di fermo per violenza sessuale aggravata.
A stuprare questa ragazza siete stati anche voi del governo. Anche voi che avete ‘soccorso’ e portato in Italia questo clandestini. Voi, ‘servitori’ dello Stato, siete complici di questo stupro. Non vi vergognate? Invece di difendere le frontiere scaricate stupratori nelle nostre città. Come potete guardare in faccia le vostre figlie quando tornate a casa?
Ul Verunell
Purtroppo vivendo a Milano, l’infermiera doveva tenere nella borsa almeno uno spray al peperoncino.
Anche se lo stupratore meriterebbe una stilettata alle palle.
Una volta (quand’ero giovane) avrebbe avuto diritto a una 6.35 (comperata dal Dolci vicino a via xx settembre, c’era un esposizione incredibile di pistole da borsetta). Come dice Bolsonaro non si puo’ schiavizzare un popolo armato.
Pensate a che indotto hanno questi profughi: hanno fatto lavorare i medici dell’ospedale, uno psicologo, le forze di polizia, i produttori di test dna e medicamenti, un giudice, diversi avvocati, e infine le guardie carcerarie. E tutta questa economia si attiva con un banale stupro di dieci minuti. Ma riuscite a capire di che ricchezza stiamo parlando? Senza contare il pagamento delle pensioni?
Ricchezza di cui un giorno ne dovranno rispondere e che deve essere requisita anche se i conti correnti ce li avessero in una banca di Marte.
Ricchezza che permetterebbe ad un governo sovranista di non far pagare le tasse agli italiani per un anno.
Zaia e’ stato chiarissimo
ed ha detto che questo vaccino non serve per ragioni sanitarie
ma per il nuovo ordine mondiale,
ove e’ prevista una grossa riduzione della popolazione
se questi stanno ammazzando scientemente milioni di italiani e pure i bambini
ma cosa gliene puo fregare di uno stupro?
fatti curare Caronte del cazzo, te lo già detto più di una volta.
Non si vergognano.
La causa sono i buonisti catto-comunisti-pentacagati.
Chi porta ed accoglie il letame sono loro, chi gli vuol dare il reddito di cittadinanza sono loro, chi li considera italiani sono loro.
Fuori la merdaglia straniera regolare ed irregolare, senza distinzione, foglio di via con espulsione entro 3 giorni, poi rastrellamenti ed internamenti in campi appositi
A parte che le merde servono per far guadagnare cooperative e compagnia varia. Loro ci GODONO a rovinare il popolo italiano.
Un altra ragazza segnata per sempre,per colpa di questi animali.
. Non vi vergognate?Ma di che cosa volete che si vrgognino questi lerci musulmani merdosi loro e quel porco che pregano?Qua urge l’avvento di zio Adolfo e dei suoi campi.
Auschwitz