lunedì 30 agosto 2021

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SBARCA A LAMPEDUSA E STUPRA, GIUDICE: “LO VUOLE RIFARE ANCORA”, SELFIE PER LA COMPLICE LAMORGESE

AGOSTO 30, 2021









Pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Sono queste le due esigenze cautelari sulla base delle quali ieri il gip di Milano Tiziana Gueli ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere a carico di Haitham Mahmoud Abdelshafi Ahmed Masoud, l’egiziano di 31 anni finito a San Vittore venerdì scorso con l’accusa di aver violentato, vicino alla fermata della metropolitana di Cascina Gobba, una giovane di 25 anni che, il mattino del 9 agosto, si stava recando a lavorare all’ospedale San Raffaele di Milano.

Non prima di avere fatto un selfie per Lamorgese:

Stupratore sbarcato a Lampedusa manda un selfie a Lamorgese da Milano: poi stupra l’infermiera

Se fossimo un Paese normale, questa notte Lamorgese sarebbe finita in carcere, come responsabile di questo stupro. Ma, del resto, se non c’è finita quando uno dei suoi clandestini ha decapitato tre cristiani in una chiesa di Nizza, cosa volete? Il sistema non mangia se stesso. 


Nell’ordinanza che conferma il carcere il giudice spiega che il “quadro probatorio” nei confronti dell’uomo, sbarcato a Lampedusa un mese prima e trasferito poi nel resto d’Italia da Lamorgese e dai suoi scagnossi, è molto “solido”.

I due elementi principali sono, infatti, la ‘granitica’ prova del Dna, che ha portato al ‘match’ tra quello dell’egiziano e il materiale genetico rintracciato sul luogo della violenza, e il riconoscimento da parte della vittima.

L’egiziano, difeso dal legale d’ufficio Eleonora Bergamini, ieri nel corso dell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nell’ordinanza viene descritta la brutale violenza e si fa riferimento alla “gravità dei fatti”. Per il gip, inoltre, c’è il rischio che, se rimesso in libertà, il 31enne possa commettere altre violenze.

Questi sono natural born rapist.



















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