martedì 1 ottobre 2019

SCAFISTI SBARCATI DA RACKETE COME MALATI: “LAMORGESE E PATRONAGGIO HANNO NASCOSTO NOTIZIA”







SCAFISTI SBARCATI DA RACKETE COME MALATI: “LAMORGESE E PATRONAGGIO HANNO NASCOSTO NOTIZIA”






La Lega ha depositato una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sul caso dei tre immigrati arrestati con l’accusa di essere scafisti e torturatori.
I tre erano a bordo della Sea Watch 3 di Carola Rackete. Fatti scendere con la scusa di “emergenze mediche” inesistenti:
Riguardo la notizia dei tre criminali traghettati in Italia da Sea Watch: Il governo ha protetto Rackete: “Secretata notizia 3 torturatori traghettati in Italia” Quarta Repubblica ha scoperto che uno dei pericolosi trafficanti è stato fatto scendere dalla nave dell’Ong per “emergenza medica”: https://vod08.msf.cdn.mediaset.net/farmunica/2019/09/464320_16d8423573d89c/16d8423573d89c-19_0.mp4 Una delle tante emergenze poi rivelatesi fasulle.


L’interrogazione vuole conferme sulle notizie di stampa secondo cui “il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese avrebbe imposto il silenzio sulla notizia (…) scelta che pare sia stata fatta anche dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. (…) Peraltro, i tre risulta fossero a bordo dell’imbarcazione al momento in cui sulla stessa salirono i parlamentari Pd che gridarono allo scandalo perché l’ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, non autorizzava la nave a entrare in porto”; il segretario generale del Sap, Sindacato autonomo di Polizia, Stefano Paoloni, sottolinea che ‘il 25 per cento dei migranti che arrivano fanno domanda come rifugiato. Gli altri sono migranti economici ed è facile che tra questi ci sia anche chi sfrutta un business redditizio che è difficile da contrastare'”.
“Un’apertura incontrollata dei porti – si legge ancora nel testo dell’interrogazione – che fa prevalere il concetto dell’accoglienza indiscriminata ad un principio di cooperazione internazionale che inverta, in una visione di lungo raggio, il meccanismo perverso secondo cui un intero continente si sposta verso un altro, non può essere una soluzione a lungo termine, perché si rischia solo di aumentare il numero delle persone che si mettono in viaggio in condizioni disumane e, conseguentemente, il numero degli incidenti e delle vittime. Senza considerare che l’assenza totale di controllo ha come inevitabile conseguenza, quella di accogliere anche temibili delinquenti, che si sono macchiati di crimini feroci nei propri Paesi di provenienza”.
“E’ fondamentale dare un segnale chiaro ai trafficanti di essere umani, mostrando, anche a livello internazionale, che il nostro Paese non vuole rendersi complice del loro traghettamento; se risponde al vero quanto riportato in premessa – sostengono i leghisti che hanno depositato l’interrogazione -, in caso affermativo, quali siano le reali motivazioni che hanno spinto il Ministro dell’interno a secretare la notizia; se non ritenga che la presenza sull’imbarcazione di autorevoli esponenti istituzionali della politica italiana abbia creato una situazione di fatto che ha impedito i necessari e stringenti controlli per accertare l’identità dei migranti anche al fine di individuare fin da subito, fra loro, le vittime e i carnefici; se il Ministro, ai sensi della normativa vigente, intenda avvalersi della possibilità di firmare il divieto di ingresso, transito e sosta di navi, anche al fine di evitare che si ripetano casi come quelli descritti in premessa”.
L’interrogazione è firmata da Salvini, Romeo, Candiani, Centinaio, Bongiorno, Stefani, Borgonzoni, Calderoli, Arrigoni, Augussori, Bagnai, Barbaro, Bergesio, Borghesi, Simone Bossi, Briziarelli, Bruzzone, Campari, Candura, Cantu’, Casolati, Corti, De Vecchis, Faggi, Ferrero, Fregolent, Fusco, Iwobi, Lunesu, Marin, Marti, Montani, Nisini, Ostellari, Pazzaglini, Emanuele Pellegrini, Pepe, Pergreffi, Pianasso, Pillon, Pirovano, Pietro Pisani, Pittoni, Pizzol, Pucciarelli, Ripamonti, Rivolta, Rufa, Saponara, Saviane, Sbrana, Siri, Tesei, Tosato, Vallardi, Vescovi, Zuliani.














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