sabato 1 giugno 2019

BERGOGLIO ELOGIA GLI IMMIGRATI ROMENI, I DATI NON SONO D’ACCORDO.


BERGOGLIO ELOGIA GLI IMMIGRATI ROMENI, I DATI NON SONO D’ACCORDO




Ossessionato


Da Bucarest il Papa tesse le lodi al lavoro dei cittadini romeni emigrati
all’estero. “Diversi milioni di persone -ha ricordato Bergoglio nel discorso
davanti alle autorità- hanno lasciato casa e patria per cercare nuove opportunità di lavoro e di vita dignitosa”.
“Tanti figli e figlie della Romania -ha sottolineato- arricchiscono con la loro
cultura, il loro patrimonio di valori e il loro lavoro i Paesi in cui sono emigrati”. “Tanto più una società prende a cuore i più svantaggiati tanto più può dirsi veramente civile”, ha rimarcato.
La verità è che la Romania ha esportato criminalità con i ‘suoi figli’. Non i migliori hanno lasciato il Paese ma, insieme a molte persone normali, migliaia e migliaia di criminali e profittatori. Oltre, ovviamente, a decine di migliaia di Rom.
E poi:
Questa è la globalizzazione e il mondo senza frontiere: una barzelletta. La Romania per superare la mancanza di manodopera autoctona, dovuta all’emigrazione dei suoi cittadini, importa immigrati asiatici (filippini, pakistani, indiani, tailandesi e indonesiani). Non sarebbe meglio che i romeni stessero a lavorare in Romania e i 5 milioni di disoccupati lavorassero in Italia?


I Romeni, molti dei quali sono Rom, rappresentano il 14,2 per cento degli immigrati in carcere. Ovvero più del 4,8 per cento dell’intera popolazione carceraria. Visto che il totale della popolazione romena in Italia è circa 1.151.395, ovvero 1,9% della popolazione residente, significa che hanno una propensione a commettere reati che è 3 volte la loro presenza sul territorio. E quasi 10 volte quella degli italiani.
Non solo, i cittadini romeni sono responsabili dell’8,6% degli arresti e delle denunce per violenza sessuale, significa che stuprano oltre 4 volte più del ‘normale’, ovvero di quanto ci si aspetterebbe rispetto al loro numero sul territorio.
Non sono tanto ‘pochi’ quelli che commettono reati. L’ingresso della Romania in UE è stata per l’Italia una catastrofe. Senza, oggi staremmo molto meglio.
Ps. Sappiamo benissimo che i romeni non sono rappresentati da quelli che commettono reati in Italia, il problema è che ce li hanno scaricati tutti qui. Quando le frontiere sono aperte – come tra Paesi Ue – i parassiti si trasferiscono nel Paese più ricco. Che poi, lentamente, smette di essere tale.













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