MILANO, I GAY MANIFESTANO PER LA CAPITANA CAROLA
Le perversioni non vengono mai da sole. Chi ama farsi sodomizzare dagli altri, non può che amare fare sodomizzare il proprio Paese da potenze straniere. Deve essere una sorta di eccitante per alcuni di loro. E non ci riferiamo agli omosessuali in generale, ma a quell’attivismo frenetico di chi ha l’ossessione di apparire.
Non si spiega altrimenti che con la perversione, il desiderio da parte di questa minoranza di importare in Italia chi li lancia dai tetti.
Il grande arcobaleno del Gay Pride è partito da piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale di Milano. Ad aprire il lungo corteo, con decine di migliaia di partecipanti coloratissimi, ci sono il Coordinamento Arcobaleno, che raggruppa le tante associazioni promotrici della manifestazione, e il trenino delle famiglie arcobaleno. In prima fila anche Jo Squillo e alcuni sindaci in fascia tricolore tra cui quelli di Varese, Bollate e Corbetta che portano lo striscione “La prima volta fu rivolta”, in ricordo dei moti di Stonewall del 1969.
Poco distante anche il carro delle realtà antirazziste milanesi ricoperto di reti da pesca e dalle coperte termiche dorate usate solitamente dai migranti. Appeso al carro anche uno striscione per la comandante della Sea Watch: “Grazie, thank you, gracias, shukran Carola” è scritto sul telo azzurro. Il corteo, seguito da molti curiosi affacciati ai palazzi, si concluderà come di consueto con un flash mob in corso Buenos Aires.
Attenta che cadi, Jo.
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