domenica 30 giugno 2019

IL PADRE DELLA COMANDANTE DICE: "MIA FIGLIA PRESTO TORNERA' A PORTARVI ALTRI CLANDESTINI" DICA DI VENIRE, CI SARA' IL MITRA PRONTO. 


IL PADRE DELLA CAPITANA: “PRESTO TORNERÀ A PORTARVI MIGRANTI”




Ekkehart Rackete, padre della capitana della Sea Watch 3, avvisa l’Italia. Del resto:


Mentre #CarolaRackete, comandante di @seawatchcrew gioca a "salvare il mondo", il padre fa il consulente di una società che si occupa di sistemi militari e di "difesa" armata. Anche in mare.https://t.co/WEkwHp406q https://t.co/5iLhXeGCod — Francesca Totolo (@francescatotolo) June 28, 2019 Una domanda a #CarolaRackete, comandante di @seawatchcrew: Ekkehart Rackete (nome del padre riportato dal @Corriere).

Ha detto che, per quanto proverà a dissuaderla dal tornare a bordo della nave della ong tedesca, la figlia è pronta a navigare nuovamente verso la Libia per caricare altri immigrati clandestini e sfidare il governo italiano.

Forse il padre ha meno cognizione della realtà della figlia. Magari non passerà dieci anni in galera, ma di sicuro non potrà più governare una nave. Dopo quello che ha fatto. E di sicuro non la Sea Watch.
“Mi ha detto che stava bene…”.”Le cose ora seguiranno il loro corso, ma alla fine l’Italia è una democrazia, per cui ho piena fiducia nelle vostre autorità. Del resto anche Carola mi ha raccontato che tra chi l’ha arrestata c’era chi era dispiaciuto”, aggiunge spiegando che né lui né la moglie andranno a Lampedusa per assistere al processo della figlia. “Credo che Carola saprà cavarsela da sola”, continua ammettendo di far affidamento sulle donazioni di denaro raccolte per la difesa della comandante. “Questo – chiosa – rivela anche il carattere del popolo italiano, non penso che dovrà affrontare da sola i magistrati”.
Le donazioni arrivano in gran parte dall’estero. Altre da noti mezzani dei finanziamenti come Casarini.
“Io stesso sono stato un ufficiale dell’esercito, e capisco che solo lei in quella situazione avrebbe potuto prendere una decisione”, incalza assicurando che, in ogni caso, la figlia ci avrà sicuramente “riflettuto a lungo” e che “alla fine” è stata fatta “la cosa più giusta”. Ad ogni modo, quando tornerà a casa, “farà il diavolo a quattro per dissuaderla a partire di nuovo con la Sea Watch”. Ma, conoscendola bene, sa già che sarà “inutile dirle cosa fare” perché “prende da sola le sue decisioni”. “Del resto ha 31 anni… – conclude – ed è anche vero però che finora non ha mai fatto nulla di sbagliato”.
Non ha fatto nulla di sbagliato.















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