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IMMIGRATI RIVENDONO IL CIBO PRESO IN BENEFICENZA AGLI ITALIANI AFFAMATI: BUONISTI LI DIFENDONO – VIDEO
Ebbene, a quelle code fanno da inaccettabile contraltare le immagini registrate dall’inviato del tg satirico di Canale 5, dei mercatini improvvisati soprattutto dagli stranieri sui marciapiedi e sotto le pensiline delle fermate degli autobus. Gruppi di furbetti, prontamente ribattezzati gli sciacalli della beneficenza, che rivendono illegalmente cibo donato loro gratuitamente. Il caso, rilanciato ancora in queste ore sui social, da utenti imbufaliti, continua a far deflagrare, sottotraccia, una bomba a cui l’indifferenza e l’ipocrisia politically correct degli immancabili buonisti, rischia di mettere il silenziatore.
La sede di Pane quotidiano presa a esempio dello scempio perpetrato a danno della sia generosità, è quella di viale Toscana a Milano. Il banco alimentare dove lavorano incessantemente i volontari della nota associazione, è assediato dai bisognosi. E presidiato da persone senza scrupoli che, approfittandosi della generosità dell’iniziativa e del lavoro dei suoi promotori, una volta fatta la coda e ritirato il pacco alimentare, se lo vanno a rivendere, lucrandoci sopra. Uno scandalo denunciato da Striscia già un anno fa. Un bazar della vergogna. Un suk on the road, allestito a cielo aperto, che si fa beffa della crisi di molti, dei bisogni dei più. E, ovviamente, della generosa disponibilità a donare dell’associazionismo e del volontariato. Generi di prima necessità acquisiti gratuitamente. E rivenduti senza vergogna.
Senza paura o remora alcuna: un’impresa che frutta affari d’oro. Incrementa il rischio di assembramenti. Evoca la paura del contagio. Una vendita selvaggia che si beffa del dramma scatenato dalla pandemia. Indifferente persino al rispetto della legge e delle forze dell’ordine. Come si vede bene nel video, linkato in apertura e riproposto sui social, il passaggio di una delle auto della polizia locale non suscita la minima perplessità. Non desta il minimo scalpore. Il mercato va avanti. All’arrivo delle telecamere di Striscia la Notizia, si sposta solo qualche metro più in là. Dove lo scempio può proseguire, con somma indignazione dei più. E rimpolpando le tasche di speculatori neanche troppo occulti.
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