CARABINIERI
“Sposa quel ragazzo o ti uccidiamo”: 18enne colornese denuncia i genitori (e si salva)
di Cristian Calestani
24 Dicembre 2018 - 11:08
La famiglia aveva già deciso tutto per lei. Avrebbe dovuto sposare quel ragazzo, di origine indiana come lei, mai visto prima. Un accordo d’onore, prima di tutto, a cui non si sarebbe potuta sottrare, pena il rischio di essere uccisa dai suoi famigliari. Ma lei – 18enne, colornese, studentessa in un liceo della città e soprattutto cresciuta con i valori e gli ideali della nostra società – si è rifiutata. Ha trovato la forza di dire di no alle imposizioni della famiglia, si è rivolta ai carabinieri della stazione di Colorno ed ha trovato quell’ascolto e quell’appoggio fondamentali per opporsi alla volontà della famiglia, lasciare gli amici di Colorno, i compagni di classe di Parma e reinventarsi una nuova vita, libera, con una nuova identità in un contesto protetto lontano dal territorio parmense in cui è cresciuta e soprattutto lontano da chi era pronto ad ucciderla per quel rifiuto che lede l’onore.
Questa mattina i carabinieri di Colorno e della Compagnia di Fidenza, nel corso di una conferenza stampa convocata in caserma a Colorno, hanno annunciato di aver dato esecuzione, venerdì scorso, a due misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Parma su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti dei genitori della ragazza: per loro è scattato il divieto di avvicinamento alla figlia.
Durante le indagini – come hanno spiegato il comandante della Compagnia di Fidenza Giuseppe Fiore ed il comandante della stazione di Colorno Filippo Collana – i carabinieri hanno appurato che la ragazza era stata costretta, sin dall’infanzia, a sottostare a rigide regole imposte dai genitori, pena il rischio di non uscire più di casa, anche solo semplicemente per andare a scuola. Le era stato vietato di frequentare ragazzi. <Se ti vediamo con qualcuno, ti uccidiamo> le hanno detto più volte i genitori tanto che, ad un certo punto, la giovane aveva l’autorizzazione ad uscire di casa solo per raggiungere la scuola o per compiere alcune faccende, come la spesa, per conto della famiglia. Con il passare del tempo le imposizioni sono diventate sempre più restrittive ed hanno riguardato anche il modo di vestirsi ed il divieto, assoluto, di truccarsi. Infine, negli ultimi mesi, l’ordine di sottostare al matrimonio combinato con un ragazzo indiano residente in Canada. È a quel punto che la 18enne si è ribellata e si è rivolta ai carabinieri di Colorno per denunciare quanto era costretta a subire. I militari colornesi, in stretta collaborazione con i servizi socioassistenziali, sono subito intervenuti garantendo alla ragazza, alla quale è stata fornita una nuova identità, la massima protezione in un luogo lontano da Colorno nel quale consentirle di continuare gli studi e, soprattutto, permetterle di vivere liberamente.
<Quando si è rivolta a noi – rivela il maresciallo Collana – la ragazza era molto scossa. Era provata per quell’ulteriore imposizione della famiglia. Siamo rimasti in contatto e l’abbiamo sentita anche di recente. Ora è serena. Vuole costruirsi una nuova vita, libera>. Ed il capitano Fiore aggiunge: <Questo tipo di reati stanno emergendo maggiormente perché ora c’è più consapevolezza nel denunciare>.
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