sabato 29 dicembre 2018

“ACCOGLIENZA È BUSINESS DI SINISTRA”: SCANDALO COOP IN TOSCANA


L’accoglienza diffusa voluta dal PD in Toscana continua a mietere successi. Dopo la diffusione della Meningite e le violenze sessuali, ora si scoperchia la corruzione del business immigrati gestito dalle coop vicine alla sinistra.
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Paolo Marcheschi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Toscana, attacca il famigerato sistema di accoglienza diffusa del governatore Enrico Rossi (Foto).







“L’accoglienza toscana è fallita. Ma soprattutto quale accoglienza, è soltanto business delle cooperative.”, attacca il consigliere.
“Altro che modello-Riace, questo è il modello di Rossi e della sinistra in Toscana. È emblematico il caso dei gestori di otto strutture a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano accusati di non aver fornito pasti e pulizie, lucrando sui fondi ricevuti dalla prefettura. E la presidente del Consorzio Astir è ai domiciliari. Una “mangiatoia” costruita sulle spalle degli immigrati e di tutti i contribuenti toscani. È una frode sui profughi, centri migranti fatiscenti e immigrati lasciati al freddo e alla fame”.

L’episodio a cui fa riferimento Marcheschi è di pochi giorni fa:


Il modello ‘virtuoso’ della ‘accoglienza diffusa’ Il presidente del Consorzio Astir – business accoglienza profughi – Loretta Giuntoli è stata messa ai domiciliari e i legali rappresentanti della cooperativa Humanitas Roberto Baldini e Alberto Pintus sono stati interdetti per nove mesi dalla professione nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione di otto Centri di accoglienza straordinaria per richiedenti

“E non è la prima volta che vengono effettuati arresti in questo settore. Questa è l’accoglienza della sinistra, e si capisce perché questa sinistra non vuole il centro per i rimpatri in Toscana.”, conclude Marcheschi.
Il deputato di FdI Giovanni Donizelli: “Anche grazie alla legge taglia-business presentata e fatta approvare da Fratelli d’Italia emergono finalmente le porcherie che accadono nei centri per immigrati. Prima della nostra legge chi si occupava di immigrati non doveva nemmeno rendicontare le spese. Abbiamo interrotto così un sistema di sfruttamento mascherato da buonismo. Fingono di essere accoglienti, buoni e generosi, ma per loro gli immigrati sono solo merce per arricchirsi”.



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