«OSPITATE I MIEI AFRICANI»: NESSUNO RISPONDE A DON BIANCALANI
«La nostra ospitalità in questo momento non ha valore legale. L’ospitalità non ha niente a che vedere con la residenza. Può essere per periodi molto brevi, ma è fondamentale perché una parte dei nostri richiedenti asilo ottenga il rinnovo del permesso in attesa della sentenza definitiva sull'ordinanza comunale che riguarda Vicofaro».
Tradotto dalla lingua di don Massimo Biancalani, significa che la sua accoglienza è illegale. Una chiesa trasformata in un bivacco di finti profughi.
Una situazione che vede i fedeli sempre più lontani dalla parrocchia. Il suol appello lanciato dai social il 17 dicembre: “Cerchiamo – scriveva in un post – famiglie disposte a dare ospitalità a migranti. Un gesto semplice ma fondamentale per riaffermare umanità e giustizia”, ha raccolto infatti zero adesioni.
Il risultato è stato un numero zero di famiglie che si sono dette disposte ad ospitare un suo africano. In attesa che, a metà gennaio, ci sia la decisione definitiva sulla possibilità o meno, per Vicofaro, di riprendere il progetto di accoglienza. Al momento sono inaccessibili per motivi di sicurezza determinati locali, tra i quali la cucina e il soppalco della ex chiesa dei Cappuccini, usati in precedenza come dormitorio.
Una larga parte dei richiedenti asilo dorme sul matroneo, al primo piano della chiesa di Santa Maria Maggiore. Ma non potrebbero stare neppure là: è un’accoglienza illegale. Con le autorità locali che chiudono entrambi gli occhi: vergogna.
A Pistoia, insomma, non ci sono persone disponibili ad accogliere per settimane un immigrato di don Biancalani.
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