sabato 27 marzo 2021

 BREAKING NEWS, CORONAVIRUS, LOMBARDIA

COVID, 15 ANZIANI VACCINATI CON DOPPIA DOSE SI CONTAGIANO E AMMALANO IN RSA CREMONA (VARIANTE RESISTENTE AI VACCINI?)

MARZO 26, 2021



























Vaccinati tra gennaio e febbraio con prima dose e richiamo di Pfizer, 15 ospiti ultra ottantenni di Cremona Solidale, rsa della città e più grande centro di ricovero e assistenza anziani della provincia cremonese, sono comunque stati contagiati dal Covid.


Non è ancora stato accertato se il contagio sia avvenuto tra la prima e la seconda dose del vaccino ma comunque le loro condizioni, stando a quanto si apprende, non sarebbero gravi: solo due sarebbero ricoverati in ospedale e tutti gli altri sarebbero asintomatici, segno che comunque il vaccino ha attutito le conseguenze dell’infezione. Dato il numero di casi, se ne stanno occupando con la massima attenzione Ats Val Padana, l’infettivologo di Asst Ccremona Angelo Pan e la ricercatrice Claudia Balotta, virologa premiata anche dal presidente Sergio Mattarella per le sue ricerche contro il Covid. Al momento ci sono solo ipotesi: un “normale” caso di scopertura, visto che Pfizer garantisce tutela oltre il 90% ma non al 100%, oppure l’inefficacia contro una variante. Resta inoltre da capire come sia entrato il Covid in una struttura ‘blindata’ ormai da mesi e, anche su questo fronte, sono in corso delle verifiche.

Non solo si sono contagiati, come ormai è chiaro il vaccino non impedisce il contagio e quindi poi il diffonderlo da parte dei vaccinati, ma non ha impedito neanche l’ìnsorgere della malattia, che è una inquietante novità. Sarà qualche variante.

Anche perché, lo studio che segue, dice che Pfizer dà immunità al 99% dopo la prima dose:

Vaccini, studio GB: immunità 99% già dopo prima dose Pfizer
Il vaccino anti Covid di Pfizer/BioNTech è in grado di generare una robusta risposta immunitaria sul 99% delle persone già dopo una singola dose. Lo conferma uno studio aggiornato reso noto oggi e realizzato dopo milioni di somministrazioni in Gran Bretagna: Paese che ha scommesso – apparentemente con successo stando ai dati – su un iniziale ampliamento dell’intervallo fra prima dose e richiamo fino a 11-12 settimane nella sua campagna vaccinale, per massimizzare l’utilizzo delle forniture al momento disponibili, malgrado l’intervallo consigliato per questo specifico antidoto sia di 4 settimane. Lo studio – condotto su campioni di dati incrociati fra il 9 dicembre e il 9 febbraio scorsi dalle università di Sheffield, Oxford, Liverpool, Newcastle e Birmingham – suggerisce in particolare una protezione pressoché totale contro il rischio di sviluppare forme acute o mortali dell’infezione già con una singola dose, a partire da due settimane dopo l’iniezione.










Nessun commento:

Posta un commento