domenica 28 marzo 2021

 BREAKING NEWS, CORONAVIRUS, INVASIONE, PUGLIA

UN VILLAGGIO DI 50 CASETTE PER OSPITARE I CLANDESTINI POSITIVI: PAGATE VOI

MARZO 26, 2021

























Un vero e proprio villaggio con tutti i confort all’interno dell’ex centro di accoglienza per richiedenti asilo di Borgo Mezzanone, a una decina di chilometri da Foggia.

Lo ha allestito, a spese dei contribuenti, la Protezione Civile pugliese e consta di 50 casette: “allo scopo di gestire i casi di positività sia tra i migranti che alloggiano nella struttura di accoglienza sia tra il migliaio di persone che sono ospiti nella baraccopoli dell’ex pista di Borgo Mezzanone. Inoltre, troveranno posto anche i familiari sottoposti a quarantena fiduciaria e migranti di altri campi della provincia che dovessero averne bisogno”.

Pazzesco. Invece di rimpatriare gli abusivi realizzano accanto alla baraccopoli un villaggio di 50 casette tutte per loro. Siamo in balia di uno Stato ormai più criminale delle mafie che opera al di fuori della legalità.

All’interno della struttura ci sono anche dei moduli abitativi nei quali gli operatori della Asl di Foggia effettuano i tamponi ed è presente anche una postazione del 118. La gestione logistica del nuovo campo è stata affidata alla Federazione delle Misericordie di Puglia dalla Protezione Civile regionale. Ovviamente dietro compenso.

“Questo campo Covid – dice tal Gianfranco Gilardi, presidente della Federazione – è uno strumento essenziale anche per prevenire possibili focolai anche all’esterno dell’area dell’ex pista e dell’ex Cara di Borgo Mezzanone”.

I ‘volontari’ prestano servizio 24 ore al giorno dando assistenza ai migranti che vivono nella ex pista.

Una situazione quella dell’insediamento abusivo di non facile controllo dal punto di vista sanitario visto il continuo via vai di chi è ospitato anche in questo periodo con la chiusura delle frontiere. Nel ghetto dal 2018 opera Intersos l’organizzazione umanitaria italiana in prima linea nelle gravi emergenze che ha sulla ex pista il suo centro con due medici, due operatrici socio sanitarie e quattro mediatori culturali. Un’ organizzazione umanitaria che offre assistenza sanitaria e mette in contatto i migranti e i servizi del territorio. Un’assistenza sanitaria, nonostante le difficoltà dovute alla numerosa presenza di migranti nel campo, che soprattutto nell’emergenza del Covid si è dimostrata importantissima”.

Sono fuori controllo.



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