venerdì 1 novembre 2019

ECCO IL DODICESIMO DANNO DEL PD.




SARÀ VIETATO CHIEDERE L’ESPULSIONE DEGLI IMMIGRATI, ECCO LA COMMISSIONE SEGRE





E’ scritto nero su bianco sulla mozione del senatore a vita abusivo Segre sostenuta da PD e M5s, che istituisce l’omonima e famigerata commissione:
In pratica, basterà dire che i musulmani devono essere espulsi, perché questi abusivi illegittimi della commissione Pol Pot Segre ti possano mettere sotto inchiesta.
Non di meno, i musulmani vanno espulsi. E ve lo diciamo chiaramente: avete commesso l’ennesimo errore. Quello finale.


«Si scrive Segre ma si legge Boldrini» riassume Arturo Diaconale sull’Opinione e non si potrebbe sintetizzare meglio il senso dell’operazione che il Senato sta cercando di mascherare dietro il nome della senatrice a vita reduce da Auschwitz.
Un paravento per camuffare un sistema censorio che criminalizzi ogni opinione non allineata al boldrinicamente corretto e che fa il paio con la schedatura degli utenti di internet proposta dai pasdaran renziani per mettere in riga anche la Rete.
L’obiettivo è catalogare dentro la sfuggente etichetta di hate speach (discorso d’odio) ogni pensiero non conforme alla dottrina ufficiale e quindi legittimare il controllo politico sulle parole e la rimozione forzosa di quelle sgradite. Conviene analizzare il testo della mozione per capire cosa hanno in mente i promotori della commissione parlamentare. «Non esiste ancora una definizione normativa di hate speech – premette la mozione tuttavia (…) il termine copre tutte le forme di incitamento o giustificazione dell’odio razziale, xenofobia, antisemitismo, antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo».
Quindi un commento critico sull’Islam, un modo di ragionare considerato nazionalistico in modo «aggressivo», un giudizio polemico verso i rom («antigitanesimo»), una qualsiasi affermazione catalogabile come una generica discriminazione di una generica «minoranza», sono tutti considerabili – a totale discrezione di chi osserva – come discorsi d’odio, quindi censurabili. Colui che diffonda pericolose idee discriminatorie «è incriminato a titolo di pericolo presunto», dice la mozione. La propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica religiosa è già punita dal nostro codice penale (articoli 604bis e ter). Ma la commissione vuole estendere il campo di applicazione del «razzismo», a tutte le manifestazioni che diffondono «più in generale l’intolleranza, ma anche i nazionalismi e gli etnocentrismi, gli abusi e le molestie, gli epiteti, i pregiudizi, gli stereotipi e le ingiurie che stigmatizzano e insultano». Insomma un raggio talmente ampio da poter includere tutto. Dire «prima gli italiani», è un discorso d’odio? Affermare che i clandestini spesso delinquono, è una odiosa discriminazione razziale? Magari anche religiosa, se si tratta di immigrati di fede musulmana? Sostenere che spesso i rom sono dediti a scippi e rapine, è un incitamento all’odio etnico? Azzardarsi a obiettare circa l’opportunità di un gay pride o di una sfilata transgender, sarebbe una chiara propaganda a favore della discriminazione sessuale? Parlare di «terroristi islamici» una forma di razzismo religioso?

La parola, in questi casi, spetterebbe appunto a questa «Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza», costituita da venticinque parlamentari scelti nei vari gruppi presenti al Senato e Camera. I quali, sempre secondo il progetto illustrato in Aula, avrebbero «compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio». E già pensare a una commissione politica con compiti di controllo su quel che viene detto mette i brividi.
Ma non solo perché i commissari della buoncostume ideologica avrebbero anche il potere di «segnalare agli organi di stampa ed ai gestori dei siti internet casi di fenomeni di intolleranza e razzismo richiedendo la rimozione dal web dei relativi contenuti ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca».

La normalità diventa reato. Mentre la perversione di chi gode nel farsi sodomizzare dall’invasore viene assunta a modello. E’ tipico delle religioni non solari.
Appena ci saremo liberati di questa fastidiosa congrega di invasati che vuole imporre alla maggioranza le proprie perversioni, il prossimo governo sovranista dovrà abrogare tutti i reati d’opinione.
Perché nessuna opinione può essere un crimine. E non esiste un’opinione più corretta di un’altra: è la maggioranza a decidere cosa è corretto. Non qualche poltronaro, tra cui un senatore non eletto utilizzato come un feticcio. Il popolo è giudice di se stesso.

Usano una ragazzina autistica per aumentarci le tasse, un’anziana scampata ai lager per silenziare il dissenso. Sfruttano gli uteri di ragazze del terzo mondo per fabbricare bambini destinati a coppie di due uomini. Globalismo amico delle donne proprio 🤙🏻🤙🏻🤙🏻






Diaconale che è un vero liberale critica la commissione Segre (Boldrini). I falsi liberali, ossia i “libberali”, quelli della sinistra liberalprogressista appunto, invece appoggiano questa cosa perché non vogliono si esprimano pareri contrari all’ideologia malata di cui sono portatori.





Se così è, si metta all’indice l’islam perché una pseudo religione fondata da un pedofilo (Maometto a oltre 50 anni sposo una bambina di 6 anni, a cui tolse l’infanzia, deflorandola, quando questa creatura ebbe trai 9 e i 12 anni) sostenuta dal partito PEDOCRATICO di Bibbiano, è contro l’infanzia. Non conosco un ‘ideologia più antisemita del maomettismo, che intrinsecamente attacca i cristiani e gli ebrei nelle pagine del suo presunto libro sacro. Su chiudano tutti i siti islamici, si chiudano i porti agli invasori e si attui il blocco navale. Se hanno la faccia di bronzo per fare questa porcheria, bene, consequenzialmente si tengano le porcheria fuori dall’italia.


Sono un manipolo di malati mentali. Non li calcolo nemmeno di striscio! Continuerò a dire quello che penso perché mi rimbalzano.
Non faremo la fine del povero vecchio leghista succube di una negra a cui era andato a chiedere di essere risparmiato e che gli togliessero la macumba.
Il reato di istigazione a delinquere c’è sempre stato, per esempio non posso dire “impicchiamoli!” Perché sarebbe istigazione ma si può dire “io li impiccherei” Perché l’intenzione non è punibile ai sensi di legge. Anche se lo dico di fronte ad un ispettore di polizia o un puzzolente magistrato.



ah già! il “non faremo la fine del…” era un plurale maiestatis. 😄











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