PROFUGHI: «RIMANDATECI IN LIBIA, SI STAVA MEGLIO CHE IN ITALIA»
PROFUGHI: «RIMANDATECI IN LIBIA, SI STAVA MEGLIO CHE IN ITALIA» – VIDEO
I media parlano continuamente di ‘lager libici’ e migranti torturati, diffondendo sempre video e foto false, come nel caso di Avvenire, il giornale dei vescovi che, ovviamente, ha interesse a creare un clima favorevole agli sbarchi.
E allora è bene ascoltare cosa dicono gli stessi migranti, sulla Libia, quando non sono imboccati dai soliti noti.
«Io voglio tornare a casa, perché in Libia è meglio di qui». Gli immigrati dei Cas ignorano le guerre che ovviamente non ci sono a casa loro e si lamentano dell’accoglienza italiana.
Ecco cosa disse, tempo fa, uno di loro, a rappresentanza degli altri.
L’orrore. Questi, ricordiamo, sono personaggi che dicono di fuggire dalla guerra. Guerre teoriche. Molto teoriche. Inesistenti.
Ma le testimonianze dell’orrore non finiscono qui: «Ci sono centri dove chi ha bisogno di cure mediche si deve accontentare di farmaci poco o per nulla adeguati alla patologia» è stato detto ai cronisti e all’Ansa giunti a frotte davanti alla Prefettura per raccogliere le drammatiche testimonianze dei migranti.
«La “norma” in questi dieci centri – denuncia alla stampa uno degli attivisti – sono stanzoni-dormitorio che ospitano fino a 20 letti, mancanza di mediatori culturali, mancanza di igiene e di generi di conforto, assenza di assistenza medica e psicologica. Ci chiediamo come tutto questo possa essere coniugato con la parola accoglienza. Per noi sono lager». «Da giorni il prefetto è in possesso del nostro dossier – aggiungono – ed oggi volevamo risposte su eventuali iniziative nei riguardi dei responsabili di questi dieci centri che, teniamo a ricordare, incassano per ogni ospite dai 30 ai 35 euro al giorno, soldi che sicuramente non vengono spesi per gli immigrati»
Ecco, per loro i lager sono in Italia. In Libia si sta meglio.
Parassiti, ladri e bugiardi, dalla chiesa alle associazioni umanitarie, solo in nome del Dio “Denaro”. Andate a zappare la terra sanguisughe del popolo italiano. Che schifo.