sabato 27 aprile 2024

 BREAKING NEWS, INVASIONE

EMERGENZA VIOLENZA A SCUOLA: ARMATI DI COLTELLO A CACCIA DI PROF

APRILE 27, 2024
































Ha ragione Vannacci. Servono classi separate. Anzi: servono nazioni separate.

**Aggressione in un istituto scolastico di Milano: uno studente islamico di 15 anni arrestato**

Nella mattinata di mercoledì 24 aprile, un istituto scolastico di **via Gatti a Milano**, zona **Niguarda**, è stato teatro di un incidente che ha suscitato grande preoccupazione. Uno studente nordafricano nato a Milano di 15 anni è stato bloccato da due insegnanti mentre cercava di entrare con un **coltello da cucina**.

## **Cronologia degli eventi**

Tutto è avvenuto intorno alle **12.10** quando due insegnanti hanno visto il giovane camminare con in mano un coltello e chiedere di una professoressa che però in quel momento non si trovava nell’istituto. I due docenti, un **41enne** e una **42enne**, sono subito intervenuti e hanno tolto il coltello al ragazzo.

Durante una breve colluttazione con i docenti, il ragazzo ha cercato di divincolarsi colpendoli con schiaffi e pugni. Nonostante fosse riuscito a fuggire, è stato bloccato poco lontano dai carabinieri. L’alunno, **14 anni**, era già stato sospeso tre volte dopo aver aggredito in passato due professori e un agente della polizia locale. La furia è scaturita per un video che il ragazzo stava girando in classe e che la dirigente gli aveva chiesto di cancellare. “I docenti temono per la propria incolumità” .

Ne abbiamo 1 milione nelle nostre scuole e 300mila sono musulmani. Ai bambini italiani viene imposto il ramadan e il digiuno islamico. Intanto i ministri di questo governo di imbelli chiedono ‘tetti alle classi’, come se la soluzione fosse diffondere il nemico.

**Minacciata e brutalmente aggredita da uno studente di terza media in un corridoio della scuola**: è accaduto a **Giovanna Caputo**, dirigente del comprensivo Antonelli-Marconi di **Vanchiglietta**, in provincia di **Torino**. L’episodio è raccontato dal quotidiano **La Stampa**: “Stavolta ho avuto davvero paura quando mi sono trovata davanti quel ragazzone grande e grosso che mi guardava con occhi vitrei da non riescire nemmeno a descrivere. Urlava ‘io ti uccido’, ‘tu sei la rovina della mia vita’. Poi mi ha messo le mani intorno al collo e ha iniziato a stringere”, ha spiegato la donna al giornale. “Ma, ad un certo punto, ho perso il cellulare, lui l’ha raccolto e l’ha scagliato diverse volte contro il muro. Poi ha iniziato a schiacciarlo con i piedi. Forse è stata la mia salvezza perché ha mollato la presa. Io ero terrorizzata”, ha raccontato la dirigente. “Per fortuna è uscita una collaboratrice, mi ha afferrato e trascinato dentro una stanza, poi ha chiuso la porta. Che lui ha iniziato a colpire con dei pugni e continuando ad urlare ‘ti uccido'”. Dopo l’aggressione la docente si è recata al Pronto Soccorso dove è stata dimessa con una prognosi di una settimana.

**L’alunno sospeso già tre volte**
L’alunno in questione, **14 anni**, è già stato sospeso tre volte, – dopo aver aggredito in passato due professori e un agente della polizia locale – riporta ancora **La Stampa**. “Abbiamo già presentato due denunce, ci siamo confrontati con la famiglia, interessato i servizi sociali ma non è mai cambiato nulla. Il ragazzo non avrebbe ancora diritto al docente di sostegno perché non certificato con verbale Inps. Ma noi abbiamo assegnato specifiche risorse per lui, destinando docenti con cui potesse avere maggiore intesa, con un lavoro individuale in classe e fuori. Purtroppo spesso lo ha rifiutato”, ha spiegato la dirigente, preoccupata perché “alcuni docenti hanno paura e non vogliono più venire alle lezioni perché temono per la loro incolumità”.

**Il rimprovero per un video per Tik Tok**
A scatenare la rabbia dell’alunno sarebbe il rimprovero di una docente che lui stava riprendendo con lo smartphone per pubblicare il video su Tik Tok. Quando lei gli ha

La situazione in Germania sembra essere decisamente peggiore rispetto a quella italiana, dove gli effetti dell’integrazione a tutti i costi sono stati evidenti a Pioltello e con i vari episodi di violenza da parte di studenti stranieri, con la scuola rimasta chiusa per festeggiare la fine del Ramadan.

Un report diffuso dalla Bild lancia l’allarme: sempre più bambini vogliono convertirsi all’islam “per paura” nelle scuole¹. Molti studenti, infatti, stanno finendo ai margini a causa della difficoltà a integrarsi con i compagni musulmani¹.

“Tanti genitori si rivolgono ai centri di consulenza perché i loro bambini – di fede cristiana – vogliono convertirsi all’islam in modo da non venire più esclusi”, conferma un responsabile della sicurezza statale al tabloid tedesco¹. L’immigrazione fuori controllo degli ultimi anni e l’invasione di islamici hanno sovvertito la vita in molti grandi centri¹.

Secondo uno studio realizzato dal Criminal Research Institute della Bassa Sassonia, per il 67,8 per cento degli studenti il Corano è più importante della legge tedesca¹. Quasi la metà di loro – il 45,6 per cento – crede che la “teocrazia islamica sia la migliore forma di governo”.

In molti istituti delle più grandi città, da Berlino a Francoforte, i bambini musulmani costituiscono più dell’80 per cento del corpo studentesco¹. In altri termini, quattro bambini su cinque sono islamici¹. Inoltre, molti di questi ragazzini provengono da famiglie estremamente religiose e da culture molto arcaiche (Siria, Afghanistan e Iraq), dove le persone vivono secondo la morale e le leggi stabilite dal Corano.

Le ripercussioni sono visibili ad occhio nudo: “Quando le ragazze a scuola si comportano in modo troppo occidentalizzato, non indossano il velo e non incontrano ragazzi, gli studenti musulmani pensano di dover difendere il loro onore e invitano le ragazze a comportarsi come musulmane devote”, ha aggiunto il funzionario¹. E non parliamo di un allarme di poco conto, considerando che talvolta i giovani islamici “possono apparire minacciosi e violenti”.






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