LE SARDINE SI DANNO ALLO SPACCIO DI CANNABIS IN STRADA: “E’ LEGALE”, PARTE IL ‘CANNATOUR’
GIUGNO 1, 2021
Le sardine si mettono a spacciare la bamba nel loro primo “Cannabis Tour” che passerà da Roma, Firenze e Bologna. A chi ‘donerà’ 20 euro verrà consegnato un tris di piantine da portare a casa, con tanto di certificazione che, dicono loro, ne permetterà il trasporto, il possesso e la coltivazione.
Di sicuro troveranno un giudice più fatto di loro che li proteggerà. Del resto vengono dalla stessa parrocchia.
L’obiettivo delle sardine pare sia quello di “strappare l’erbaccia del pregiudizio”, “seminare consapevolezza” (?) e dare un colpo al “proibizionismo” che non è “la soluzione, ma il problema”. E così, donazioni permettendo, riempiranno tre piazze italiane con 6000 varietà del vegetale a sei punte che “se fosse legale darebbe lavoro a migliaia di persone”. “Sulla cannabis – dicono – pesa un tabù che impedisce di vederla per quello che è: una pianta”.
Ma infatti. Anche la vendita di schiavi o il traffico di organi darebbe lavoro a migliaia di persone.
In Parlamento lo scontro si è palesato a marzo scorso in due proposte di legge opposte e contrarie in discussione alla Camera. Riccardo Molinari (Lega) intende introdurre una norma che aumenti le pene per i reati di lieve entità su produzione, spaccio o detenzione di droghe, e prevede l’arresto obbligatorio per chi viene pizzicato in flagranza. Riccardo Magi, invece, risulta firmatario di un ddl che punta a legalizzare l’autoproduzione di cannabis, rafforzando l’attenuante della lieve entità per il traffico.
Sulla stessa linea ci sono le sardine, contrarie a questo “quadro normativo repressivo” e pronte a “smascherare l’ipocrisia di una politica che preferisce portare un adolescente nelle mani della criminalità organizzata piuttosto che regolamentare il consumo”. I sostenitori possono scegliere se pagare 20 euro un tris di piantine, 15 euro per lasciare “in sospeso” la cannabis a chi “vorrà cimentarsi nell’autocoltivazione” oppure fare una donazione libera. A Roma il focus sarà sulla “politica che continua aignorare il dibattito”. A Firenze si punterà sulla cannabis terapeutica. A Bologna invece ci sarà uno slogan più libertino per i “giovani che non vogliono più andare nelle piazze di spaccio” per drogarsi, ma che vorrebbero il “diritto ad accedere ad una cannabis controllata e di qualità”. Coi soldini raccolti le sardine creeranno un fondo per le spese legali di imprenditori di cannabis light, consumatori e pazienti “che si trovano ad affrontare processi ingiusti”.
E’ il vecchio piano di Pablo Emilio Escobar Gaviria. Solo che lui non la faceva tanto lunga con le motivazioni filosofiche.
La realtà è che come tutti gli organismi anche le sardine tendono a cercare di moltiplicarsi. E lo vogliono fare attraverso la diffusione del consumo di canne: un cannato è una perfetta sardina.
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