mercoledì 30 giugno 2021

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BIANCHI CONTRO NERI: COSÌ È CROLLATA LA FRANCIA MULTIRAZZIALE AD EURO2020

GIUGNO 30, 2021



















Spogliatoio spaccato su linee razziali, francesi contro afroislamici, e il lodo Benzema fallito: così i campioni del mondo sono crollati. Come era già accaduto nel 2010 in Sudafrica. Le comunità multietniche sono instabili e alla prima difficoltà implodono, nel calcio come nella vita.

È l’Europeo della Francia, campione del Mondo in carica, partita da ultrafavorita, scivolata al primo ostacolo, neanche troppo insormontabile contro la meritevole Svizzera, tra dubbi tattici, litigi tra giocatori e pure tra familiari, in campo come in tribuna.

Si comincia quindi dalla fine. Ovvero dagli ultimi minuti degli ottavi persi con la Svizzera. La scena madre scoppia sugli spalti, tra i familiari di Rabiot, Pogba e Mbappé. Secondo Rmc, dopo aver sopportato vari commenti negativi del clan del centrocampista del Manchester United rivolti al figlio, la mamma di Rabiot, sacrificato a fare il terzino per la causa, è passata al contrattacco, puntando il dito sul pallone perso da Pogba all’origine del pareggio svizzero, sinonimo di tempi supplementari. Incitata magari anche dallo scambio verbale tra Adrien e Paul, in campo. E poi, Veronique ha allargato le critiche ai genitori di Mbappé, che ha sbagliato varie occasioni e il rigore decisivo, invitandoli a gestire meglio il figlio, troppo pieno di sé, e protetto da certi giornalisti.

Scene già viste in Sudafrica alle prime difficoltà. Ad accendere la miccia è stato l’episodio Giroud-Mbappé, prima dell’Europeo. Dopo l’amichevole di preparazione vinta con la Bulgaria (3-0), il primo ha accusato il secondo di non passargli palloni a sufficienza, il tutto in diretta tv. Il parigino, cui è stato vietato inizialmente di replicare a caldo, si è rifatto in conferenza stampa: “Avrei preferito me lo dicesse in faccia”. Ma il battibecco ha messo in luce pure la frustrazione della punta del Chelsea, costretto a scalare in panchina per far posto all’algerino Benzema.

Proprio con il ritorno di Benzema, riconvocato da Deschamps dopo quasi sei anni, la Francia avrebbe dovuto dare spettacolo. E invece, al di là dell’importante contributo della stella del Real Madrid (4 gol), i Bleus hanno perso quella pragmatica efficacia che li caratterizzava, magari con il meno spettacolare Giroud in pivot. Ma è soprattutto il delicato equilibrio razziale che è crollato.

In campo, con il passar dei minuti, e nonostante i richiami alla calma di Benzema (poi uscito nonostante Mbappé lo implorasse di stringere i denti), dal campo è emersa una tensione sempre più palpabile. E nonostante il 3-1 a 10’ dal termine, la Francia è crollata.

L’esterno del Bayern Monaco, frustrato anche dal ruolo di panchinaro, una volta entrato in gioco al posto di Lenglet, ha rifiutato platealmente la sostituzione nonostante l’infortunio. Ignorando pure l’ingiunzione di Deschamps. Cose già viste in passato. Come l’accesa discussione di tattica tra il c.t. e Pogba, una volta conclusi i tempi regolamentari. Bianchi contro neri. Sempre.










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