LEGGE ZAN, LIBERTA' AI GAY IMPEDENDO AGLI ALTRI DI PARLARE.
RAGAZZO VIOLENTA RAGAZZINI: COSTRETTI A RAPPORTI OMOSESSUALI
GIUGNO 29, 2021
Non serve una legge contro la cosiddetta ‘omofobia’. Non serve una legge per proteggere i gay, ma una legge per proteggere i bambini da alcuni di loro.
L’indagato, secondo l’accusa, avrebbe costretto un ragazzino di 12 anni a compiere atti sessuali, con la violenza e con la minaccia, approfittando della condizione di inferiorità fisica e psichica e al contesto socio-ambientale di appartenenza della vittima. In un’occasione, nel giugno 2020, aveva costretto il 12enne a seguirlo nel vano ascensore di un condominio (ubicato nel centro di Brindisi) per costringerlo ad avere un rapporto, rapporto poi bloccato dall’intervento di altri giovanissimi. Gli amici del 12enne erano riusciti ad aprire le porte dell’ascensore con la forza e a trascinare via la vittima.
Sempre nell’estate 2020, il 16enne brindisino avrebbe compiuto un altro atto dello stesso genere. Vittima, un altro ragazzino 12enne. Per gli inquirenti il 16enne, dietro la minaccia di un male ingiusto (per dirla con la giurisprudenza) aveva costretto un 12enne a compiere atti sessuali. L’avrebbe condotto in un parco pubblico di Brindisi e lo avrebbe costretto a visionare video pornografici. E poi a compiere atti sessuali.
Le indagini sono state avviate dalla sezione di polizia giudiziaria – aliquota polizia di Stato – della Procura per i minorenni. Tutto ha origine dagli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Brindisi relativi ad un cittadino pakistano, maggiorenne, che avvicina ragazzini per adescarli sessualmente in cambio di regalie di poco valore. Le stesse indagini sono strettamente connesse a un altro procedimento nei confronti di soggetto minorenne, autore di reati di natura sessuale commessi, nel periodo compreso tra l’estate del 2019 e quella del 2020, sempre nei confronti di una delle vittime della presente circostanza.
In un comunicato diramato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce si legge: “La scabrosa vicenda si è sviluppata all’interno di un contesto ‘amicale’, in un gruppo di coetanei che erano soliti passare il tempo libero insieme, giocando per le vie e le piazze del centro di Brindisi. All’interno di tale ‘rassicurante’ ambito, si inserisce la figura dell’odierno arrestato che forte della sua superiorità fisica e psichica ha prepotentemente e vilmente spadroneggiato, in una fase della sua adultizzazione, arrivando a brutalizzare sessualmente coloro che, fino ad allora, lo avevano creduto un amico, compiendo ai loro danni azioni esecrabili. Il tutto approfittando della ingenuità e della paura connessa all’età delle due vittime, le quali hanno taciuto per paura delle minacce loro prospettate ed anche per la precisa paura di essere percosse”.
E ancora, si legge nel comunicato che “ogni azione violenta risulta consumata dall’indagato con una incredibile ferocia, con una brutalità degna di condotte delinquenziali di soggetti normalmente adulti, già strutturati in modo irrimediabilmente deviato, senza mai esprimere alcun sentimento di pietà o di rimorso per il dolore delle vittime. Fortunatamente, il muro di paura e di omertà, che si era eretto intorno a questa aberrante vicenda, è stato rotto dalle dichiarazioni rese innanzi alle forze dell’ordine, da parte di un componente della comitiva di amici, che era stato testimone diretto di alcuni episodi e aveva ricevuto le confidenze di una delle vittime”.
Ai froci pedofili che fanno ste cose gli farei venire la sprangafobia!!!
Volete vedere che le vittime del gay sono “omofobe” per averlo denunciato? Secondo me il ddl Zan le considera tali.
Il ddl zan é carta da culi, come il muso di quello che lo ha ideato.
Una puttanata che dovrebbe far insorgere qualsiasi giurista. Una legge del genere non è ammissibile, è contraria al buonsenso e rende privilegiata una minoranza.
Quel gruppetto di ragazzini 12enni , anche se appunto 12enni , avrebbe dovuto pestare per bene in gruppo il 16 enne, così il ricchione la smetteva di rifare quello schifoso gesto a qualcun’altro.