GLI HOTEL DEI VESCOVI PERDONO 22MILA CLIENTI
APRILE 27, 2021
Ma che schifo. Invece di accogliere in queste strutture i senza casa si lamentano della perdita del business. Vedete perché vogliono gli sbarchi? Per sostituire i turisti con altri clienti.
La crisi legata al Covid pesa anche sul turismo religioso: in un anno sono stati persi 22mila posti letto ovvero il 10% di quelli finora destinati all’ospitalità spirituale o turistica, per studenti, lavoratori, gruppi e famiglie. E’ quanto emerge dal Rapporto 2021 di Ospitalità Religiosa, la rete delle strutture di accoglienza legata alla Cei.
“L’assenza di ospiti e i pesanti costi fissi hanno costretto congregazioni, diocesi e associazioni – spiega Fabio Rocchi, presidente dell’associazione Ospitalità Religiosa Italiana – a chiudere i battenti di centinaia di strutture per destinarle ad altri usi, se non addirittura a liberarsene. Il calo più marcato si registra al centro-sud, con esclusione di Roma dove si confida che i pellegrini possano tornare al più presto”. Il Lazio, infatti, rappresenta l’offerta più ampia con oltre 33mila posti-letto dei 210mila disponibili su tutto il territorio nazionale. Seguono ben distanziati Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, ma la regione con la maggiore “densità” di posti-letto è la Valle d’Aosta.
Ospitalità ‘spirituale’, a pagamento. Dio, che ipocriti.
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