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CONFINDUSTRIA RIDICOLA: “INTROVABILI 318MILA DIPLOMATI DA ASSUMERE”

APRILE 29, 2021

Le solite sciocchezze dei ricchi industriali che non vogliono pagare le competenze. In questo assecondati dai sedicenti sindacati, ormai appaltati a chi paga di più.

Per le imprese sono “introvabili 318mila diplomati pari al 28% degli ingressi previsti” al lavoro (sulla base di dati 2020). Emerge da una infografica diffusa dal Centro studi di Confindustria sulle “professionalità che servono al sistema produttivo”. Le “difficoltà di reperire diplomati segnalate dalle imprese” sono per il 48% legate alla carenza di competenze e per il 43% alla carenza di offerta.

La carenza di competenze come difficoltà delle imprese ad assumere è più alta nel settore ‘turismo, enogastronomia e ospitalità’ (56,4%), poi anche per ‘elettronica e elettrotecnica’ (54,5%), ‘amministrazione, finanza, marketing’ (52,3%), ‘grafica e comunicazione’ (48,6%), ‘chimico, materiali e biotecnologie’ (43,7%).

l’approfondimento di Confindustria
“Il sistema produttivo assume i diplomati di tipo professionalizzante”, la cui disponibilità “ha accompagnato il processo di industrializzazione della nostra economia dalla fase di ricostruzione del dopoguerra fino al miracolo economico ed al conseguente processo di convergenza dell’Italia rispetto alle principali economi avanzate”; è il tema dell’approfondimento del CsC Confindustria che evidenzia:

“La quota dei diplomati di tipo professionalizzante sul totale dei diplomati era il 60% negli Cinquanta ed ha toccato il punto massimo assoluto (77,5%) durante il boom economico degli anni Settanta”; quanto ad oggi, invece, dal grafico degli economisti di via dell’Astronomia si vede che la quota è ai minimi, appena sopra il 50%.

Sicuramente l’Italia sforna troppi avvocati rispetto a competenze tecniche. Ma vista la presenza nel ridicolo comunicato della Confinustria del settore ‘turismo’, diciamo che si tratta della solita propaganda di chi vuole manodopera a basso costo. Le competenze di pagano e così si creano. Non rompete il cazzo.