BOLDRINI HA USATO SOLDI PUBBLICI PER FINI PRIVATI: NESSUN MAGISTRATO LA INDAGA?
MARZO 26, 2021
Lo scandalo che si è abbattuto su Laura Boldrini potrebbe avere anche dei riflessi penali. Per ribattere alle accuse, Boldrini ha infatti rilasciato un’intervista a Repubblica in cui ha candidamente confessato: «La mia assistente mi prenotava il parrucchiere perché sono una donna sola».
Una dichiarazione che, non a caso, non è affatto piaciuta al sindacato dei collaboratori parlamentari. De Falco, presidente dell’Associazione collaboratori parlamentari ha parlato di «dichiarazioni inaccettabili, siamo indignati». Insomma, qui non c’è alcuna «campagna d’odio», come preteso dall’accusata. Anche perché lei stessa ha ammesso che la sua assistente parlamentare Roberta le andava a ritirare gli abiti dal sarto e doveva scomodarsi per prenotarle il parrucchiere. Senza contare il fare autoritario con cui la Boldrini trattava i suoi collaboratori: come fa notare il Corriere, in effetti, «in Leu c’è chi ricorda di molti conflitti quando era presidente della Camera, con diversi dirigenti generali della polizia dell’ufficio sostituiti e continui ricambi nello staff».
«Nessuno può avvalersi di personale stipendiato per scopi privati con fondi pubblici», accusa De Falco. «C’è una dignità della funzione, un rispetto dei lavoratori da preservare. Anche perché spesso chi si lamenta viene cacciato e denunciato. E molti casi non vengono a galla perché coperti da accordi di riservatezza. Servirebbe una riforma dei contratti, che è ferma da troppo tempo».
Ma, soprattutto, qui dovrebbe intervenire la Corte dei Conti: Boldrini usava di fatto i soldi pubblici con i quali vengono pagati i portaborse per scopi privati che nulla hanno a che vedere con il suo ruolo di parlamentare eletta dal 2 per cento dei cittadini.
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