venerdì 26 marzo 2021

 BREAKING NEWS, LOMBARDIA

DÀ UN PASSAGGIO IN AUTO A TRE ESTRANEI: ANZIANO PICCHIATO E RAPINATO

MARZO 25, 2021







Non riusciamo a trovare la nazionalità dei ‘ragazzi’. E’ un lavoro sempre più difficile.

Si è fatto avanti, pensando di fare un bel gesto, solidale, e in cambio ha ricevuto percosse, calci, pugni e si è pure visto sottrarre il portafoglio, il cellulare e l’automobile. E’ accaduto ad un uomo di 73 anni, residente a Viadana, che aveva accettato di buon grado la richiesta di tre giovani.

 

Lo dice la scienza: più sei buonista, meno sei intelligente

Il dubbio che la fissazione con l’accoglienza in stile PD non fosse correlato con un alto quoziente intellettivo, l’avevano avuto in tanti. L’idea che invece una certa allergia all’immigrazione di massa fosse segno di intelligenza, anche. Lo studio di due importanti psicologi evoluzionisti, Satoshi Kanazawa della London School of Economics e Norman Li della Singapore …


Questi, residenti a Cizzolo, non lontano da Viadana, non si sono fatti scrupoli: prima hanno finto di dover raggiungere un famigliare in ospedale, facendosi portare dal pensionato attorno alle 23 di lunedì sera nel nosocomio. Poi hanno concretizzato quello che era il loro piano sin dall’inizio, ossia derubare l’anziano e prendergli tutto ciò che aveva. Con la scusa di andare a prendere la fidanzata di uno dei tre si sono fatti riportare a Cizzolo e da lì di nuovo a Viadana, dove si è consumato il fatto (nel mentre si erano fatte le 2 di notte).

Con un’ulteriore ultima scusa (portare a casa uno dei tre) i ragazzi, con a bordo anche la giovane, hanno convinto il 73enne a spostarsi in zona argine, lontano da occhi indiscreti, lo hanno minacciato con un coltello e poi, quando l’uomo ha detto di non avere soldi, lo hanno malmenato, incrinandogli due costole e procurandogli un occhio nero. Non contento, lo hanno lasciato sul ciglio della strada e sono ripartiti rubandogli la sua Renault Clio.

Lo sfortunato protagonista dell’episodio, da solo, è riuscito a recarsi in caserma dai Carabinieri e da lì sono partiti i soccorsi verso l’ospedale. L’uomo, Angelo Cocconi, vive nelle case popolari messe a disposizione da Meridiana, a Viadana, in collaborazione col comune. Vivendo con una pensione minima, aveva deciso di inventarsi tassista per una piccola mancia al massimo. Ma, nel caso specifico, non aveva nemmeno pensato a chissà quale introito, mettendo il buon cuore davanti a tutto il resto.

«Dovevo capirlo che l’orario era insolito, in fondo stavo per andare a dormire: ma quando una persona ha bisogno, io ci sono». La generosità ha tradito Angelo Cocconi, 73 anni, pensionato di Viadana, pestato e rapinato dagli stessi ragazzi, «al massimo ventenni», che si era offerto di aiutare. Sussidio minimo per mantenersi, Angelo si offre come volontario (a volte in cambio di una piccola mancia) per dare un passaggio alle persone verso l’ospedale o le cliniche private della zona.

Ma lunedì sera la sua bontà d’animo ha dato il via a un incubo. «Alle 22 mi ha chiamato un ragazzo di Cizzolo, a pochi chilometri da casa mia – racconta Angelo, con il volto segnato da un occhio tumefatto – spiegandomi che un suo parente era stato ricoverato all’ospedale Oglio Po. Io non lo conoscevo, ma aveva avuto il mio numero di telefono. Mi sono tolto il pigiama, erano ormai le 22, e sono partito. A Cizzolo ho caricato il ragazzo e due suoi amici». L’arrivo nel piazzale dell’ospedale è segnato da una inutile attesa. «I ragazzi temporeggiavano. Col senno di poi penso che cercassero un luogo isolato ma nel parcheggio c’erano ancora le auto dei sanitari in turno di notte». A quel punto i tre dicono al pensionato di tornare a Cizzolo, «perché la ragazza di uno di loro ha accusato un lieve malore: mi sono fidato di nuovo, sono stato ingenuo, ma cosa potevo saperne?». Quando la ragazza sale in auto, è ormai l’1 di notte e Angelo, stanco e vedendo che la giovane sta bene, propone ai ragazzi di riportarli a casa. «Sarebbe stato un giro a vuoto, poco male: non potevo immaginare che tutto stesse precipitando».

Il 73enne accompagna uno dei tre ragazzi in zona argine maestro, dove lo stesso dice di abitare: un posto buio e fuori dal mondo, e qui si consuma la rapina. «Uno di loro mi ha mostrato un coltello a serramanico intimandomi di consegnare i soldi. Ero uscito di fretta e non avevo con me nulla. Mi sono ribellato e sono stato preso a pugni e calci. Mi hanno lasciato ai bordi della strada arginale e mi hanno rubato la Renault Clio, all’interno della quale avevo il portafoglio vuoto, ma con i documenti, e il mio cellulare. Sono riuscito ad arrivare a piedi alla stazione dei carabinieri di Viadana, dove ho fatto denuncia. Poi all’ospedale ci sono finito io per davvero: con un occhio pesto e due costole incrinate».

Mentre le indagini dei militari mirano a incastrare il branco autore della violenta rapina, per Angelo è scattata la corsa alla solidarietà: soprattutto per fornirgli un’auto sostitutiva per lui necessaria. «Anche se spero di ritrovare la mia Clio: era in riserva, non può avere fatto tanta strada ».

































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