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NIGERIANE INCINTE PESTANO VOLONTARIE CRI E SPUTANO CONTRO GIORNALISTI: DEVASTANO AUTO CARABINIERI – VIDEO
MARZO 27, 2021
Immigrati in rivolta devastano auto carabinieri: 6 anni in residence di lusso a spese vostre
Incredibile la cronaca del giornale locale di sinistra sulla rivolta andata in scena ieri dopo la morte di un immigrato nigeriano strafatto di alcol: IMMIGRATI IN RIVOLTA VANDALIZZANO AUTO CARABINIERI, SASSATE E SPUTI AI GIORNALISTI – VIDEO – IMMIGRATO SI UBRIACA FINO A MORIRE Poverini.
Sassi contro cronista e fotografo del Tirreno, sfondata un’auto dei carabinieri Una responsabile della Croce rossa inseguita e costretta a fuggire scortata.
La rabbia tracima intorno alle 15,30 con un lancio di sassi contro di noi. È il momento in cui il corpo del loro amico viene portato via, avvolto in un telo, mentre carabinieri e poliziotti cercano di farsi varco tra gente che urla da tutte le parti.
Vogliono la televisione, vogliono che la loro protesta finisca sui telegiornali. Si “accontentano” anche della carta stampata, ma pretendono il fotografo. Poi si scagliano proprio contro di noi. Quando il loro amico è lì a terra, avvolto in un telo, a un metro dal carro funebre, quella rabbia cieca e sorda non risparmia nessuno. Una ragazza raccoglie alcuni sassi e ce li tira addosso. C’è chi prova a frenarla ma la maggior parte di loro individua il nuovo obiettivo: cronista e soprattutto fotografo. Le più scatenate sono le donne. Alcune hanno il pancione, sono incinte. Altre hanno il figlioletto imbracato sulle spalle. Accerchiano, spingono, provano a colpire, sputano. L’aggressione va a vuoto soltanto grazie a nervi saldi e all’intervento delle forze dell’ordine. Indietreggiando un metro alla volta torniamo tutti al cancello di ingresso. Là fuori, decine di auto di carabinieri (di cui una con il parabrezza anteriore sfondato), polizia, finanza. Una delle stesse volontarie della Cri è costretta a scappare di corsa, scortata da poliziotti e carabinieri.
Sono momenti di grande tensione e preoccupazione. E di tristezza. Gran parte di quei 115 immigrati provenienti soprattutto dall’Africa sono lì, a urlare, a sfogarsi, a farsi del male: riescono solo a dare ragione a tutti quelli che non li vorrebbero lì.
E che hanno sempre avuto ragione. Quando si parla di invasori, non esistono ‘donne e bambini’, ma solo invasori.
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