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ASSEGNO UNICO È LEGGE: 250 EURO AL MESE AD OGNI IMMIGRATO PER FARE FIGLI IN ITALIA
MARZO 30, 2021
Via libera definitivo dall’Aula del Senato al Ddl sull’assegno unico per i figli. Il disco verde sul testo già approvato dalla Camera il 21 luglio 2020, è arrivato sostanzialmente all’unanimità con 227 sì, nessun voto contrario e 4 astenuti.
La misura, primo pezzo del Family Act, prevede un assegno mensile di 250 euro
per tutti i figli, dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni.
A tutti, immigrati compresi. Grande festa nei campi nomadi.
L’errore più grande che l’Italia può fare è seguire la Francia nelle politiche a favore della natalità. Perché i più sensibili agli aiuti economici sono gli ospiti, quelli che a casa loro sono abituati a figliare senza tregua. I nostri connazionali non si mettono certo a fare figli per qualche centinaio di euro, visto poi l’alto costo per mantenere un figlio. Loro, invece, sì.
Andrebbero fatte politiche a favore della natalità ma solo per i cittadini italiani. Mettendo tutti i paletti necessari. Ma già entrerebbero nel computo quelli che vivono nei campi nomadi e sono italiani solo sulla carta. Sarebbe comunque già un modo per escludere quasi tutti. Altrimenti, poi, finisce così:
A questo punto ci domandiamo cosa ci faccia la Lega al governo: gli sbarchi vanno avanti come prima, tutto rimane chiuso come prima e non siete neanche in grado di imporre la preferenza nazionale per i sussidi alla natalità. Anzi, a breve vi imporranno il reddito di clandestinità.
Mario Draghi, a margine della conferenza stampa di ieri che concludeva il vertice europeo della cabina di regia che dovrà adottare le nuove misure di contenimento della pandemia dal 6 aprile, ha confermato che l’assegno unico familiare, destinato a famiglie con figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età, partirà dal 1 luglio prossimo. Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio.
Assegno unico familiare: quando verrà istituito?
Il provvedimento è previsto dal disegno di legge delega di riordino, semplificazione e potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’istituzione dell’assegno unico e universale, alla cui operatività manca soltanto l’approvazione definitiva del Senato.L’introduzione dell’assegno unico familiare comporta la soppressione di alcune importanti misure a sostegno della famiglia, come l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, il bonus bebè e il premio per la nascita di figli o l’adozione.
Assegno unico familiare: cos’è e come funziona
L’assegno unico familiare è il nuovo contributo previsto per i figli a carico e che sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà per ciascuno) per ciascun figlio dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L’assegno verrà concesso fino al compimento dei 21 anni, ma con importo ridotto qualora i figli studino o siano impegnati in programmi di formazione, tirocini oppure svolgano il Servizio civile universale.L’assegno unico familiare si definisce unico perché mira a raggruppare gli altri benefici già in essere (bonus bebè, bonus natalità e adozione, assegni familiari, bonus per nuclei familiari numerosi) e gradualmente a sostituirli tutti in un unico benefit.
Assegno unico familiare: a chi spetta?
L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: in questa cifra globale confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.Il beneficio verrà attribuito per la prima volta a tutti i lavoratori, che siano dipendenti, autonomi o incapienti, mentre prima spettava solo ai dipendenti.
Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.
Potranno richiederlo tutte le mamme a partire dal settimo mese di gravidanza
In pratica a tutti gli immigrati. Salvini, ci farai finire come Parigi.