GIUDICE CHE HA BLOCCATO SGOMBERI MUSUMECI “È STATO CONSULENTE PD”
Il presidente della Regione Nello Musumeci, denuncia il magistrato che ha bloccato il suo ordine di sgombero dei centri accoglienza: “Il governo ha impugnato la nostra ordinanza. Lo ha fatto al Tar con un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Secondo una ‘malalingua’ – accusa il governatore siciliano – è stato consulente di Zingaretti che è il capo del partito più importate al governo. Abbiamo denunciato una amara realtà e di fronte a questa denuncia il governo nazionale fa finta di non capire e utilizza magistrati compiacenti“.
“Noi andiamo avanti, naturalmente – avverte il presidente della Regione Sicilia – perché al di là dei bizantinismi giuridici, siamo convinti di essere dalla parte della ragione. Stiamo combattendo – sottolinea – una battaglia di civiltà a difesa della salute di chi si trova in Sicilia, non solo dei siciliani, ma anche di quei migranti che vengono trattati da oggetto di speculazioni. Noi andiamo avanti, stiano tranquilli, non ci fermiamo. Roma lo sappia. Se ne sono capaci, vincano questa battaglia, ma vincano con la forza della ragione, non con la ragione della forza“. Nel frattempo, come ha già anticipato il governatore, proseguono gli accessi e le verifiche della task force regionale sul rispetto delle condizioni sanitarie e anti-coronavirus: martedì mattina sarà a Lampedusa e nei giorni successivi saranno “verificati accuratamente” gli oltre 40 centri di accoglienza che sono censiti in Sicilia.
Non e’ che il giudice sia uno dei Palamara boys?Troppo veloce l’intervento del TAR
Trovarne uno che non é kompagno é quasi impossibile, andrebbe conservato in una teca!
Più che magistrati sono una accozzaglia al servizio del PD. Questo è evidente. Una bella pulizia di questa feccia che tutto fa all’infuori di amministrare la giustizia.
Mi viene da vomitare. Toghe rosse vergognatevi!!!
Area democratica? Alla faccia dell’imparzialità! Per coerenza fate i politici nel pd anziché i magistrati!
Sempre quello è il discorso, magistratura politicizzata. E con questa situazione non si va avanti, anzi, non si fa che rendere sempre meno credibile l’istituzione. Qua la giustizia non può funzionare se la magistratura non è politicamente neutra. Ognuno può avere tutti gli orientamenti politici, ma quando svolge un lavoro in cui è stipendiato dallo Stato, deve metterle da parte. E’ una questione di credibilità e di etica.