domenica 30 agosto 2020

 BREAKING NEWS, INVASIONE

SCIOPERO GENERALE CONTRO SBARCHI: “CONTE SI RICORDI CHE SIAMO ITALIANI”




Invasione Lampedusa, Il sindaco Martello: “Adesso siamo noi in pericolo, domani incontro per dichiarare lo sciopero generale”.

Il sindaco di Lampedusa deve avere personalità multiple. Fino a ieri giurava che tutto era tranquillo. Oggi il fratello intelligente si è svegliato. Parzialmente.

“Il silenzio di Conte fa paura, proclamiamo lo sciopero sull’isola”. Lo ha detto, ormai sempre più arrabbiato, il sindaco di Lampedusa e Linosa: Totò Martello. L’amministratore, dopo lo sbarco di stanotte di 369 migranti e raggiunte le 1.526 presenze, non può che prendere atto del fatto che “la situazione è ormai ingestibile”. “Domattina convocherò i rappresentanti delle associazioni di categoria dell’isola, dichiariamo lo sciopero generale: abbassiamo le saracinesche, il governo nazionale continua ad mantenere, infatti, un silenzio che fa paura – ha spiegato, concretizzando quanto già annunciato durante la notte, il primo cittadino – . Qualcuno può ricordare a Conte che Lampedusa è italiana?”.

“Posso capire che non si vedono arrivare i barchini – aggiunge – ma se un peschereccio di queste dimensioni con centinaia di persone arriva fin qui e nessuno se ne accorge, vuol dire che non c’è alcun controllo nel Mediterraneo. Ma che fanno le navi militari? Mica siamo in guerra, perché non le impiegano per interventi di sicurezza in mare e per trasferire i migranti? Il centro di accoglienza è colmo oltre ogni limite di sopportazione umana e l’Esercito che era stato inviato per evitare che qualcuno abbandonasse la struttura evidentemente non basta dal momento che c’è chi continua ad uscire dal centro violando le disposizioni di sicurezza sanitaria anti-Covid. Domani ci riuniamo con gli imprenditori locali – conclude Martello – dichiariamo lo sciopero sull’isola, questa situazione non ha precedenti. La gente in pericolo va aiutata, ma l’accoglienza umanitaria ha bisogno di regole perché qui adesso ad essere in pericolo siamo noi”.










La solita sceneggiata dettata dal fatto che bisogna essere accoglioni però nel resto d’italia.





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