CERTIFICATI FALSI, COSÌ I CLANDESTINI APPENA SBARCATI IN ITALIA DIVENTANO REGOLARI GRAZIE A BELLANOVA
Nuovo scandalo legato alla truffa Bellanova sull’immigrazione. La sua sanatoria è ormai da settimane uno scandalo continuo.
Come sappiamo, non è servita a regolarizzare veri braccianti ma migliaia di spacciatori e clandestini che si sono spacciati per famosi badanti marocchini, bengalesi e pakistani.
Ora, dalla Sicilia, e precisamente dal ragusano, arriva la notizia di attestazioni mediche false e specificamente retrodatate, per rientrare nei tempi della sanatoria. Perché quei criminali al governo hanno previsto che basta un certificato medico per attestare la presenza nel territorio italiano in data antecedente quella prevista per la sanatoria.
Il sistema, che può contare su una vastissima platea di cittadini stranieri – visto che nel ragusano operano da anni nei campi, come braccianti, migliaia di cittadini nord-africani – vedrebbe il ruolo decisivo di compiacenti medici che dietro compenso attesterebbero, falsamente, che l’immigrato potenziale beneficiario della sanatoria sarebbe stato visitato prima dell’otto marzo.
L’inviato di RaiNews, che ha il tipico nome italiano di Salah Methnani, ha carpito voci tra gli stessi immigrati: si parla di un business da cinquecento euro a ricetta, che fungerà poi da prova ufficiale per ottenere la sanatoria.
Ad aggravare questa situazione vi è la totale assenza di un sistema digitale centralizzato che possa permettere, modello anagrafe sanitaria, di procedere a riscontri oggettivi sulla veridicità delle ricette e dei certificati medici rilasciati.
E siamo certi che questo fenomeno non è limitato a Ragusa. E spiega l’ondata di barconi tunisini: basta arrivare in Italia e con un certificato falso poi attestare la propria presenza qui prima dell’8 marzo. Tutti regolarizzati.
C’è la truffa Bellanova dietro l’assalto a Lampedusa.
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