venerdì 31 luglio 2020

MENTRE LE TESTE DI CAZZO DEI LETTORI SUOI SOCIAL COMMENTA ALLA CAZZO DI CANE SUL PROCESSO DI SALVINI, PERCHÉ ANCORA NON HANNO TROVATO SE STESSI, IL GOVERNO INFAME RIEMPIE L'ITALIA DI CLANDESTINI INFETTI CRIMINALI, PER AVERE SOLDI DALLA UE E RIMANERE AL GOVERNO A FARE DANNI. A SETTEMBRE I DANNI LI' VEDREMO TUTTI. 




GOVERNO RIEMPIE PAESINO DI IMMIGRATI INFETTI SPACCIANDOLI PER NEGATIVI, PD: “ABBRACCIATE UN MIGRANTE POSITIVO”







Quindi, secondo il ragionamento contorto di questi cerebrolessi, dovremmo indossare la mascherina ma abbracciare gli immigrati infetti. Senza parole.
Solidarietà ai migranti positivi al Covid, criminalizzazione dei cittadini preoccupati. Pd e Sardine non smettono mai di stupire, sebbene ormai ci abbiano abituato a tutto. L’ultima presa di posizione della sinistra italiana arriva dall’Abruzzo, dove è esploso il caso di otto migranti risultati positivi dopo essere stati trasferiti al centro di accoglienza di Pettorano sul Gizio, una comunità di 1385 abitanti in provincia dell’Aquila e a due passi da Sulmona.
La scoperta dei casi di contagio, avvenuta solo dopo il trasferimento, ha suscitato un comprensibile moto di preoccupazione sul territorio. E una richiesta di chiarimenti da parte della Lega, che ha annunciato un presidio davanti al centro di accoglienza e presentato un esposto in Procura. Il segretario provinciale della Lega, Luigi D’Eramo, ha chiesto in particolare che si faccia chiarezza sulle modalità di accertamento dello stato di salute dei migranti al momento dello sbarco. “I migranti sarebbero risultati negativi al momento della partenza dai centri di provenienza e per questa ragione ritengo doveroso si faccia chiarezza sulle modalità di esecuzione dei tamponi e dei test sierologici”, ha spiegato l’esponente del Carroccio, le cui parole sono riportate dal Giornale.
Il tema, vista la raffica di trasferimenti già annunciata in tutta Italia, travalica il confine locale per farsi questione nazionale. Una questione stringente, che però non sembra essere all’apice delle preoccupazioni della sinistra abruzzese (e non solo). Per il Pd di Sulmona, infatti, il punto della questione sono “i rigurgiti d’odio che determinate forze politiche hanno scatenato e ci hanno abituato a sentire”. Dunque, a scatenare la rabbia dei cittadini per il Pd non è la gestione quanto meno leggera dell’emergenza sanitaria collegata all’emergenza migranti, ma chi osa denunciarla. D’altra parte, per i dem l’emergenza si supera “solo attraverso la razionalità, solidarietà, l’empatia, l’aiuto reciproco”. Insomma, se non siamo ancora all’hashtag “abbraccia un migrante positivo pure tu” poco ci manca.

Una linea in cui il Pd non è solo, ma in buona compagnia delle sardine. “Le Sardine peligne dicono no alla paura come arma di distrazione di massa”, si legge sulla loro pagina Facebook, dove in un lungo post in cui esortano a riscoprire “senso di appartenenza universale, di empatia e di condivisione”. Del resto, anche la loro “sincera preoccupazione” è tutta per “il clamore per i casi di contagio nel centro di accoglienza di Pettorano sul Gizio”. Per il “clamore”, non per i casi che lo hanno suscitato.
Dell’epidemia nella zona, portata dai clandestini tunisini infetti, abbiamo parlato qui:



Ritrovati a Sulmona, centro di 25.000 abitanti abbastanza frequentato in questo periodo dai turisti e dalla popolazione locale. Avrebbero infatti percorso il famoso Corso Ovidio per poi accedere alla Villa Comunale. Dopo i vari controlli (inizialmente era stato riferito che facevano parte degli unici 4 negativi) è stato accertato che 2 dei 3 tunisini.




Si conferma, comunque, la strategia di sparpagliare immigrati positivi spacciandoli per negativi. E a loro nessuno li processa: perché le connivenze politiche sono nella magistratura che è ideologicamente corrotta.







a quando la rivoluzione pecoroni ?




Fatevi inculare voi e famiglie dai NECRI positivi e non subumani del cazzo!!!





La mente malata dei piddioti gli impedisce di capire che questi non sarebbero mai dovuti entrare, ma gli fa dire ca***te simili.

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