GOVERNO CONTE/PD E 5 STELLE, PER RIMANERE AL GOVERNO, DIFFONDE IL CORONAVIRUS TRAMITE CLANDESTINI
GOVERNO DIFFONDE IL VIRUS IN TUTTA ITALIA CON GLI IMMIGRATI DI LAMPEDUSA: METÀ CASI POSITIVI
La situazione Covid in Veneto non è più sotto controllo ‘grazie’ al nuovo grande focolaio scoperto nell’ex Caserma Serena di Treviso, dove sono stati trovati 134 clandestini positivi al virus durante lo screening che ha coinvolto i 293 migranti e 22 operatori.
Perché sappiatelo, a Lampedusa non fanno tamponi, e sono tutti ‘negativi’:
“La gestione dei flussi migratori, è resa molto più complessa rispetto agli scorsi anni a causa dell’emergenza Covid-19 e della conseguente, gravissima crisi economica che ha colpito duramente non solo i Paesi del Nord Africa, alimentando un eccezionale flusso di migranti economici verso le frontiere marittime dell’Unione europea”.
Questo significa che, probabilmente, la metà dei clandestini sparpagliati da Conte sono positivi. Visto che è l’unico screening serio fatto fino ad ora.
A confermare la notizia è stato lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia: “Sono più di 130, probabilmente 134 i migranti positivi nella ex Caserma Serena”, ha detto Luca Zaia durante una visita a ‘Vo Euganeo.
Si può dire che all’interno dell’ex Caserma Serena il virus non sia mai scomparso. Circa 40 giorni fa è stato trovato positivo un operatore pakistano, che ha anche subito il ricovero, il paziente 0 dell’hub. Presentava febbre alta e alcuni sintomi riconducibili al Covid. Era stato in Pakistan a febbraio, per fare poi ritorno in Italia alla fine dell’emergenza, verso la fine di maggio. È stato in isolamento 4 giorni in una stanza dell’ex caserma e non mostrando sintomi è poi tornato in servizio regolarmente. Dopo una settimana ha accusato un malore in servizio, nonostante poche ore prima al termoscanner la sua temperatura fosse regolare. “Ha ammesso che da alcuni giorni assumeva il Brufen, un antipiretico, perché stava male. Erano i primi sintomi del coronavirus e li ha nascosti intenzionalmente”, ha dichiarato il presidente della società che gestisce l’hub dell’ex Caserma Serena.
Dopo le violenze di ieri e i sequestri di stamani, con il ritardo nell’effettuare i tamponi perché loro si rifiutavano, ancora proteste dei clandestini spacciati per richiedenti asilo. CLANDESTINI IN RIVOLTA
CLANDESTINI IN RIVOLTA"NO AL TAMPONE" Posted by Marco Casucci on Friday, June 12, 2020 In 300 si sono rivoltati di nuovo questa mattina.
Finora questo è il più grande focolaio del Veneto. E arriva da Lampedusa.
In 300 si sono rivoltati di nuovo questa mattina dopo le violenze di ieri. Non vogliono rimanere in quarantena nonostante nuovi positivi. Ormai è epidemia di coronavirus al centro migranti dell’ex caserma Serena di Casier. Gli operatori dell’Usl 2 stanno esaminando i tamponi fatti ieri pomeriggio, giovedì 11 giugno, ai trecento richiedenti asilo.
E il piano di diffusione del coronavirus a livello nazionale, per imporre lo Stato di Emergenza ed impedire il voto per le Regionali, prosegue: al via nuovi trasferimenti di migranti tunisini da Lampedusa verso Porto Empedocle (Agrigento). Sono circa 200 clandestini, arrivata nei giorni scorsi sull’isola delle Pelagie.Altro gruppo di tunisini trasferito dalla G.costiera.
Altri migranti sono stati portati a Pozzallo (RG) da un pattugliatore della GdF. Sono un centinaio, e il sindaco lancia l’allarme: “Devono solo transitare ed essere diretti altrove, in queto momento l’hotspot di Pozzallo non può accogliere altre persone”, E chiede
massimo controllo sanitario.
Che non esiste. Perché il piano è diffondere il virus con gli immigrati. Altrimenti li riporterebbero subito nella vicina Tunisia.
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