PRIMO SBARCO ONG DA QUANDO SALVINI MINISTRO, MA LUI ESULTA: “MISSIONE COMPIUTA”
Il caso Sea Watch 3 finisce con la vittoria dell’Ong.
Ma Salvini esulta: “Missione compiuta! – ha dichiarato – Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch 3, coordinandosi con la Commissione europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania”. Sette con l’Italia, a quanto ha detto Conte, il che cozza con “da noi non sbarcano, porti chiusi”.
“Auspichiamo inoltre che, in base alla documentazione racconta, venga aperta un’indagine per fare chiarezza sul comportamento della Ong. L’obiettivo è stato anche in questo caso trovare una soluzione che possa conciliare la sicurezza delle persone in mare con quella di un Paese, l’Italia, che non è più disposto a essere il rifugio di tutti i clandestini d’Europa”.
E’ la prima nave di una Ong che sbarca in Italia da quando Salvini è ministro dell’Interno. La prima nave respinta fu l’Aquarius, che riparò in Spagna. La Sea Watch ha mostrato che utilizzando il maltempo, è possibile riaprire i porti italiani.
E così il traffico si riapre. Avrete notato che l’Olanda, Stato di bandiera della nave, non si prende nemmeno un clandestino.
“Sto andando al ministero per risolvere la situazione, come sempre: mi pagano per questo”, ha detto Matteo Salvini intercettato in merito allo sbarco dei clandestini della Sea Watch. Anche l’Italia accoglierà una parte dei clandestini a bordo? “Fatemi avere certezza di quello che fanno gli altri e poi diremo cosa facciamo noi”.
“Sto lavorando a un provvedimento che limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte”, ha detto ancora Salvini. Un blocco navale? “No, applicando le norme già esistenti”, risponde a chi gli chiede dettagli. Poi il ministro ha spiegato: “Se finalmente dopo dieci giorni, grazie alla nostra presa di posizione ferma, alcuni Paesi europei si sono ricordati di essere Paesi europei vuol dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato”, ha concluso.
Per nulla. L’obiettivo è tenere gli africani in Africa, non dividerceli tra di noi.
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