giovedì 31 gennaio 2019

PATRONAGGIO, IL MAGISTRATO DEM CI RIPROVA E INDAGA SU GUARDIA COSTIERA




Non hanno vergogna. Il solito Patronaggio, magistrato della corrente di estrema sinistra della magistratura – come gli altri 3 che hanno chiesto il processo per Salvini – mette nel mirino la Guardia Costiera italiana. Perché negli anni scorsi ha scaricato in Italia centinaia di migliaia di criminali? No.
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Per il presunto naufragio dello scorso 18 gennaio che ha causato la morte di 117 17 clandestini.
La procura di Agrigento, diretta dal solito Patronaggio, ipotizza un’omissione di soccorso da parte del Centro di coordinamento di ricerca e soccorso della Guardia Costiera italiana.
I magistrati di Agrigento hanno inviato il fascicolo d’indagine ai colleghi della Procura di Roma, per ora senza indagati.
In realtà, il presunto naufragio è avvenuto in acque libiche, a 50 miglia da Tripoli, ma l’ipotesi di reato è motivata dal fatto che, spiega Repubblica, fino a che l’autorità Sar competente non assume il coordinamento dei soccorsi, la responsabilità è di chi per primo viene a conoscenza del pericolo naufragio.
Una barzelletta. E’ chiaro che settori della magistratura sono complici, ovviamente involontari, degli scafisti. Perché a questo punto, basta una telefonata e le navi italiane dovrebbero correre fino all’Antartide.

Patronaggio non indaga sulla Mafia, preferisce indagare su cose accadute in Libia o su Salvini: è evidente come sia mosso da motivazioni politiche.
E poi: dove sono i cadaveri? Sappiamo che:
E alla fine, come volevasi dimostrare, era una bufala. Il presunto naufragio da 117 morti non è mai avvenuto nelle proporzioni millantate dai 3 clandestini portati a Lampedusa dalla Guardia Costiera. Già ieri e il giorno precedente avevamo diffuso le precisazioni della Marina Militare italiana: Immigrati, la strage inventata per aprire i porti Ora arriva …


Ma una componente politicizzata della magistratura vuole imporre al popolo la sua ideologia senza frontiere.



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