GLI ISLAMICI HANNO DETOT CHE, PRIMA DI DIVENTARE ITALIANI, UCCIDEREMO TUTTI GLI ITALIANI
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ISLAMICI INTEGRATI PRIMA DI DIVENTARE ‘ITALIANI’: “ODIAMO L’ITALIA, FAREMO UNA STRAGE”
GENNAIO 17, 2022
Chi stiamo ospitando a casa nostra? In questi anni poche centinaia le espulsioni di terroristi islamici che odiano l’Italia e pronti a fare stragi. E solo perché non erano ancora diventati ‘italiani’. Solo questo ci separa da attentati islamici. E abbiamo poco tempo, visto quello che è accaduto a Milano e Torino.
Ma ci sono tanti casi in questi anni, con protagonisti nordafricani. Esempi di integrazione. Come l’egiziano di 51 anni, residente nel Comasco che con il figlio di 23, latitante in Siria progettava attentati. L’operazione venne denominata “Talis pater”. Con provvedimento del ministro dell’Interno venne rimpatriata, per motivi di sicurezza pubblica, anche una cittadina marocchina di 45 anni, moglie del 51enne e madre del giovane terrorista islamico.
Sayed Fayek Shebl Ahmed, nato a Il Cairo, e Saged Sayed Fayek Shebl Ahmed, nato a Zenica e latitante in Siria a combattere per la jihad.
Era stato il padre, che in passato ha combattuto in Bosnia, a radicalizzare il figlio, spingendolo perché si impegnasse per la causa jihadista. La madre supportava il marito, mentre l’altro figlio della coppia, di un anno più giovane, era definito dai genitori “un cane” perché viveva meno all’islamica. Marito e moglie hanno anche una figlia di 21 anni.
O come a Treviso, due cugini macedoni, residenti entrambi in provincia e seguaci del jihad, in contatto con soldati dell’Isis, anche loro espulsi.
Rimpatriarli tutti. Nel senso tutti i musulmani. O faremo la fine della Francia.
Il problema è che con lo ius soli, o anche con la nostra legge tra qualche anno, non potremo espellerli più. Perché saranno ‘italiani’. Dobbiamo agire, prima che sia troppo tardi.
Prima però dovreste esercitarvi.
Vi accompagnerei a Davos.