sabato 29 gennaio 2022

GRAZIE ALLE STESTE DI CAZZO DEL PD E SINISTRA, MILANO E' IN MANO AI BEDUINI.




 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, INVASIONE, MILANO

STUPRI MILANO, ISLAMICA CONFESSA: “SOLO UNA PROVA GENERALE, SIAMO PADRONI DEL TERRITORIO”

GENNAIO 30, 2022



































Ma come nasce la Taharrush Jama’i e perché sfocia in questo genere di abusi? Maryan Ismail Mohamed, antropologa e mediatrice linguistico culturale, è la prima donna ad aver conseguito in Italia l’attestato di Imam e guida spirituale: «Purtroppo a Capodanno non si è stati pronti a leggere questo tipo di attacco», spiega a Mi-Tomorrow. Numerosi i ruoli istituzionali della Ismail a livello milanese e nazionale: al Ministero degli Interni è membro della consulta nazionale degli immigrati e del tavolo nazionale delle comunità islamiche.

«Credo sia stata solo una prova generale. Sicuramente il messaggio è “siamo padroni del territorio”, dopodiché aspettiamo il risultato delle indagini in corso per capire se dietro c’è una regia. Se così fosse, saremmo davanti ad un atto di terrorismo molto grave e preoccupante. Certo è che in prima battuta va letto come un attacco al corpo femminile, alla donna».

«Vista la modalità dell’aggressione riconducibile ad un preciso mondo religioso, affrontare questo argomento temendo di essere accusati di razzismo o di essere islamofobici porterebbe lontano dalla risoluzione del problema perché la brutalità dimostrata da quanti erano in piazza, magari per caso, ma che poi si sono lasciati trascinare nella violenza collettiva, dimostra chiaramente che siamo di fronte ad un enorme problema educativo che va affrontato con la prevenzione».

«Presidiando tutti gli spazi pubblici dove questi ragazzi si ritrovano e aggregano, per ridialogare con loro e con i responsabili adulti. Penso ai maestri nelle scuole, alle parrocchie, agli imam, ai centri di aggregazione, alle palestre, ai campi sportivi. Dobbiamo andare ovunque loro si riuniscano e parlare dell’inviolabilità del corpo della donna, degli spazi pubblici e del rispetto della legge italiana. Non si può offendere il prossimo: i ragazzi devono capirlo. E poi c’è un altro tema che vorrei chiarire».

«Bisogna lavorare con le famiglie. Io mi chiedo sempre se le madri o i padri sanno che i loro figli vanno in piazza si comportano in questo modo. Credo di no, ovviamente. Ma, dal momento in cui il fatto è accaduto, si deve cominciare a lavorare anche in famiglia».

«Ho visto che nei Paesi arabi hanno creato gruppi di volontari che sanno leggere l’accerchiamento e vi si buttano letteralmente dentro per salvare le vittime degli abusi. Sono composti da uomini e donne con compiti differenti: i primi proteggono, le seconde rassicurano e rivestono le vittime. La realtà di Furlan è solida e attiva sul territorio da anni».

La soluzione non è mandare volontari a difendere le ragazzine dagli immigrati. E’ rimandare gli immigrati a casa propria. Ma vi sembra normale che si dovrebbe, secondo questa loro rappresentante, educarli a non stuprare in piazza le donne? Questo è un problema che affronterete voi nei vostri Paesi, noi possiamo risolverlo semplicemente: rimandandovi da dove siete venuti.





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