IL GIORNALE DI ELKANN PROPONE UN GOVERNO DEI MILITARI
LUGLIO 29, 2021
Analizzando «perché non ci sarà una crisi ad agosto», Marcello Sorgi su La Stampa ha concluso il suo ragionamento sui vari scenari possibili parlando della possibilità di un «governo elettorale, forse perfino militare». «A mali estremi, estremi rimedi. Anche se non è affatto detto che ci si arriverà», ha chiosato, imprimendo alla provocazione un’aria di fattibilità, sebbene remotissima. Lo scivolone non è passato inosservato e, anzi, proprio perché giunto da un giornalista stimato e noto per le sue posizioni moderate, ha suscitato una certa agitazione.
Dopo aver chiarito che «di una crisi ad agosto non c’è nessuna voglia in giro» e aver avvertito che sarebbe «sbagliato di immaginare Mattarella con le mani legate» durante il semestre bianco, Sorgi è passato ad analizzare lo scenario che si potrebbe creare «se Draghi fosse costretto a dimettersi (ma va ripetuto: è un’ipotesi del terzo tipo, il periodo ipotetico dell’impossibilità)». Per Sorgi «Mattarella lo rinvierebbe immediatamente alle Camere, mettendo i partiti di fronte alle loro responsabilità» e la confusione «cesserebbe tutt’insieme». «Ma metti anche che – ha proseguito il giornalista – in un intento suicida gli stessi responsabili delle dimissioni insistessero per mandare a casa il banchiere», a Mattarella «non resterebbe che mettere su un governo elettorale, forse perfino militare, com’è accaduto con il generale Figliuolo per le vaccinazioni. A mali estremi, estremi rimedi. Anche – ha concluso Sorgi – se non è affatto detto che ci si arriverà».
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