LA NAZIONALE DI MANCINI È IL TRIONFO DELLO IUS SANGUINIS
GIUGNO 1, 2021
Mancini aveva già compilato una lista di 28 giocatori, ridotta a 26 nella serata di martedì. Restano a casa Mancini, Pessina e anche Politano sostituito da Raspadori.
LA LISTA DEI 26 — Portieri: Donnarumma, Meret, Sirigu.
Difensori: Acerbi, Bastoni, Bonucci, Di Lorenzo, Florenzi, Spinazzola, Toloi, Palmieri, Chiellini.
Centrocampisti: Barella, Cristante, Locatelli, Pellegrini, Sensi, Verratti, Frello.
Attaccanti: Belotti, Berardi, Bernardeschi, Chiesa, Immobile, Insigne, Raspadori.
Inutile dire che la nazionale di Mancini è il trionfo dello ius sanguinis. Non c’è neanche un figlio di immigrati, al contrario di quanto vaticinato da chi, dopo il 2010, aveva immaginato una nazionale multietnica come la Francia: in compenso ci sono tre nipoti di italiani emigrati nelle Americhe.
E’ davvero il contrario dello ius soli tanto spinto da Letta: se sono italiani Toloi, Palmieri e Frello, e lo sono, allora non può esserlo Kean.
Mancini indica alla politica la strada: se davvero l’Italia ha bisogno di uomini, allora, invece di importare afroislamici, si peschi nell’incredibile riserva dei discendenti di italiani all’estero. Siamo gli unici europei a poterlo fare.
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