MILIONI DI MASCHERINE FANTASMA ORDINATE DAL PD A SOCIETÀ CON SEDE IN UN PRATO
MILIONI DI MASCHERINE FANTASMA ORDINATE DAL PD A SOCIETÀ CON SEDE IN UN PRATO – VIDEO
![](https://voxnews.info/wp-content/files/2020/04/bona-zinga-ecotech-672x372.jpg)
Il PD ha un debole per le mascherine cinesi che non esistono. E le ordina sempre alla stessa società.
“La Regione Emilia-Romagna ha ordinato 5 milioni di mascherine dalla Ecotech di Frascati: 800mila mascherine FFP3 e 4 milioni di mascherine FFP2. Sapete quante ne sono arrivate? Zero. Ed ha versato un anticipo di 2,6 milioni di euro”, spiega Bignami, in un video in cui mostra anche la “sede legale” della Ecotech. “È a Frascati, in mezzo a un prato. Non ci credete?”, chiede quindi il deputato di FdI, rimandando alle immagini del filmato. La Ecotech, ricorda quindi Bignami, “è la società su cui ha aperto l’inchiesta la Procura di Roma per la mancata fornitura alla Regione Lazio di Zingaretti. Ma la Regione Emilia Romagna non è ancora andata in Procura a denunciare”. “Ci andiamo noi”, conclude il deputato.
Bonaccini e Zingaretti si riforniscono dallo stesso spacciatore di mascherine. E pagano in anticipo con i vostri soldi.
A questo punto c’è un pattern di comportamento in casa PD. Se il caso di Zingaretti poteva essere ridotto a pura ‘inenguità’, ora i casi cominciano ad essere troppi.
Anche la Regione Emilia Romagna, infatti, e non il Lazio governato da Zingaretti, hanno ordinato alla società Eco Tech, con base in Cina, mascherine che non esistono.
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per inadempimento di contratto sulle pubbliche forniture: non hanno consegnato 7 milioni e mezzo di mascherine alla Regione Lazio che, nel frattempo, aveva anticipato un terzo della cifra, 11 milioni di euro su oltre 30 milioni. Ad una società con un socio cinese, un candidato di sinistra e uno indagato. Un trio degno del governo.
L’Emilia-Romagna guidata da Stefano Bonaccini ha fatto un ordine di acquisto il 23 marzo 2020 per quasi 24 milioni di euro per mascherine e tute protettive, molte delle quali destinate anche gli ospedali bolognesi, garantendo un anticipo di 2,6 milioni (pari al 10,8%). Geniali.
L’ordine era composto da 4,8 milioni di mascherine, di cui: 800mila Ffp3 al costo di 3,90 euro l’una oltre Iva, per 3,12 milioni oltre Iva e 4 milioni Ffp3 al costo di 3,90 l’una, per 15,6 milioni oltre l’Iva; 200mila tute protettive “Tyvek” al costo di 21,6 euro oltre Iva per un totale di 5,2 milioni. Ad oggi, però, delle mascherine neanche l’ombra.
Ad oggi sono stati consegnati dispositivi per 1,9 milioni di euro sui 24 milioni pattuiti. Nemmeno una mascherina.
L’ordine delle mascherine è stato annullato. I soldi, ovviamente, non li hanno restituiti.
Ora. Come mai ben due regioni governate dal PD pagano in anticipo, milioni di euro, ad una società con base in Cina e rappresentata in Italia da un negozio di lampadine? Certo, nel Pd non brillano per intelligenza, ma ancora…
Bisogna passare al microscopio le entrate del dinamico duo!!!Quei soldi vengono “lavati” e poi parte di essi torna a loro.
Comunque fulgido esempio della burocrazia italiota, basta pagare balzelli, riempire carte bollate e puoi trasformare il cesso di casa in una spa!