giovedì 30 aprile 2020

CORONAVIRUS, STUDIO METTE SOTTO ACCUSA CONTE: COSÌ RIPARTE IL CONTAGIO









CORONAVIRUS, STUDIO METTE SOTTO ACCUSA CONTE: COSÌ RIPARTE IL CONTAGIO





In vista della Fase 2 che scatterà lunedì 4 maggio, ci saranno regioni italiane che dovranno sottostare ad un eccessivo regime di regole e altre che, invece, saranno eccessivamente ‘libere’.


Lo si evince dai dati epidemiologici.
Piemonte, Lombardia, Liguria e la provincia autonoma di Trento, dove si concentra il maggior numero di lavoratori che riprenderanno la propria attività da lunedì prossimo, sono proprio le zone dove il rischio è più elevato secondo uno studio della Fondazione Gimbe.
Nella settimana tra il 22 e il 29 aprile i casi totali in Italia sono aumentati dell’8,7% e i decessi hanno fatto segnare un incremento del 10,4%.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha spiegato che “a quattro giorni dall’avvio della fase 2 il nostro monitoraggio indipendente documenta un ulteriore alleggerimento del carico degli ospedali e in particolare delle terapie intensive. Tuttavia, sul fronte di contagi e decessi, nonostante il progressivo rallentamento, il numero dei nuovi casi non ha raggiunto quella prolungata stabilizzazione propedeutica alla ripartenza”.
Almeno per quanto riguarda le regioni del Nord, nelle quali si concentra l’80% dei casi in più e dove vi è il maggior numero di persone che rientreranno al lavoro dal 4 maggio. Insomma, una follia.

Come andiamo dicendo da febbraio, servono regole diverse per aree dove il virus ha colpito in maniera differente.
Lo studio ha preso in considerazione due indicatori: il numero totale dei contagiati ogni 100.000 abitanti e l’aumento percentuale dei casi negli ultimi sette giorni. Piemonte, Lombardia, Liguria e Trentino non sono ancora fuori dalla fase1 e quindi non risulterebbero ancora pronte per affrontare la pur poco aperta fase2. In particolare, la Liguria con un incremento del 14% e il Piemonte del 13,7 sono molto al di sopra della media nazionale dell’8,7%. In questa ottica, al Nord, solo il Friuli Venezia Giulia sarebbe in grado. Sicilia e Lazio sono relativamente tranquille, mentre fuori da situazioni di rischio si collocano tutte le altre regioni tranne le Marche.
Secondo Cartabellotta, “con questo quadro epidemiologico, se dal 4 maggio alcune aree dovranno sottostare a restrizioni eccessive che favoriscono autonome fughe in avanti, come dimostra il caso Calabria, per altre la riapertura avverrà sul filo del rasoio perché dei 4,5 milioni di persone che torneranno al lavoro la maggior parte si concentra proprio nelle Regioni dove l’epidemia è meno sotto controllo. E, soprattutto, occorre essere consapevoli che l’eventuale risalita della curva dei contagi sarà visibile non prima di 2 settimane”.
Tranne le regioni più colpite le altre andavano ‘aperte’ settimane fa, anche per vedere in situazione controllata, cosa poteva accadere. Visto che la prima epidemia si è sviluppata proprio sulla direzione degli scambi industriali, l’apertura in Lombardia rischia di ridare fiato al contagio.
Ovviamente, tutto perché non si sono prese azioni chiare verso tamponi e mascherine di massa.







la verita e’ che abbiamo solo due ultime speranze
il Generale dell’Arma dei Carabinieri Antonio Pappalardo
e Donald Trump
https://www.youtube.com/watch?v=Qo2EdU-KUFE





Trump in fondo può andare (classico cowboy)..ma il generale..un po’ sopra le righe? 🇮🇹


e’ l’unico che nel suo piccolo (parliamo di qualche centinaio di migliaia di persone),
che sta facendo una vera opposizione a questo sistema di ladri e delinquenti,
ove il piu pulito c’ha la rogna.

Ma lasciamolo correre sto virus, coi vecchi a casa la situazione e’ gestibile. Poi se morono l’inps porcello rifiata, ti credo che non paga le casse integrazioni, sarà stremato.

Si, mettiamo i NECRI nei cantieri così avremo ponti di liane, strade in terra battuta e case fatte di merda!Oppure mettiamoli nelle catene della fca così fanno le auto come quelle dei Flinstones!(non che si discostino troppo da quelle che fanno adesso).






















Nessun commento:

Posta un commento