CASSAZIONE STUPEFACENTE: LEGALE PRODURSI CANNABIS IN CASA
“Ancora una volta la giurisprudenza fa le veci di un legislatore vigliacco. La Cassazione ha aperto la strada, ora tocca a noi. Fino a questa storica sentenza comprare cannabis dallo spacciatore, alimentando la criminalità e mettendo a rischio la propria salute con prodotti dubbi, non costituiva reato penale mentre coltivare alcune piante sul proprio balcone per uso personale poteva costare il carcere”.
Così il senatore M5S Matteo Mantero su Fb sulla sentenza della Cassazione secondo cui coltivare cannabis in casa, in minime quantità, non è reato.
Detto che in teoria la sentenza potrebbe anche trovarci d’accordo, il problema è che in questo modo si può facilmente nascondere una produzione più ampia con la scusa della ‘quantità minima’. Lo fanno gli spacciatori nigeriani che nascondono la merce in più punti apposta.
Ma, al di là del fatto in sé, quello che non va bene è proprio quello per cui esulta questo sfaccendato: le leggi le fa il Parlamento eletto dai cittadini, non i giudici. La sovranità appartiene al popolo, non alle toghe rosse.
E poi: non vogliamo vivere in un Paese di zombie fumati.
Anche a me rosica il metodo con cui si è giunti a tale decisione, ma la trovo abbastanza sensata. Va però appaiata ad un maggiore impegno nel ripulire le strade e più ancora nel promuovere ideali sani per i nostri ragazzi.
Stanno affrettandosi a sfasciare proprio tutto.
Maledette zecche rosse.
Maledette zecche rosse.
Non c’è limite al peggio.