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ISLAMICI PREPARANO UN’ALTRA SAMAN A NOVELLARA: “DONNE COME LE BANANE”
MARZO 28, 2024
Basterebbe azzerare l’immigrazione islamica regolare e abrogare i ricongiungimenti familiari per salvare il nostro futuro. Meloni potrebbe farlo domattina.
Ieri, al funerale non c’era il padre Shabbar, in carcere con una condanna all’ergastolo e neppure la madre, con la stessa pena della reclusione a vita, ma ancora latitante in Pakistan dove fuggì insieme al marito il primo maggio 2021, la data di morte della figlia incisa sulla lapide.
Saman è stata uccisa perché voleva ribellarsi alle tradizioni familiari, non voleva sposare un parente in patria: questo ha sostenuto la Procura di Reggio Emilia che ha ottenuto anche la condanna dello zio della giovane, Danish Hasnain, a 14 anni. Fu lui, a novembre 2022, a indicare dove era stata sepolta, non lontana dalla casa di famiglia.
Nonostante sia stata uccisa perché contro le imposizioni islamiche, ad ennesimo sfregio, è stato Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii – longa manus degli estremisti musulmani in Italia – che ha presieduto il rito. E ad ulteriore spregio se ne è uscito ricordando “l’impegno dell’Islam contro la violenza sulle donne”. Come se avessero fatto celebrare il funerale di Giulia a Turetta.
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