TRA 20 ANNI I RAGAZZI DI ULTIMA GENERAZIONE SI TROVERANNO IL CALIFFATO IN CASA, E LORO SI PREOCCUPANO DEL PIANETA.
CORANO INCOMPATIBILE CON IL NOSTRO FUTURO
OTTOBRE 30, 2023
E’ bizzarro che alcuni riescano a parlare di ‘sostituzione etnica’ solo quando c’è da difendere Israele invece della nostra identità. Ed è ancora più bizzarro che si pensi che la ‘cultura’ sia un fenomeno distinto dall’identità genetica di una popolazione. Come se gli italiani avessero realizzato quello che hanno realizzato per caso, e non perché espressione della propria identità genetica.
Il rischio sostituzione etnica – L’autore de «Lo scontro delle civiltà» è convinto della loro inconciliabilità, tanto da invitare quella c.d. occidentale a difendere i propri valori, che sono e rimangono quelli di portata universale. Il che ci rinvia a quella che dovrebbe costituire la maggiore preoccupazione, cioè la crescente immigrazione non solo dall’Africa ma anche dall’Asia islamiste, che porta con sé ben radicata la fede e la pratica religiosa respirata fin dalla nascita. Non occorre ricorrere ad alcuna pedanteria filologica per verificare l’assoluta incompatibilità del Corano con la nostra Costituzione, là dove inclina chiaramente per uno stato teocratico e per una visione tribale dei diritti civili, con a perno la sottomissione della donna.
Si può fare dell’ironia sulla espressione «sostituzione etnica», che non ha di pe sé nessuna connotazione razzista, essendo la parola etnia riferita non al genoma ma alla cultura, ma questa sostituzione ha avuto corso più volte nella storia, tanto da aver portato a tutta una legislazione nazionale ed internazionale a protezione delle «minoranze etniche».
Oggi non lo siamo, ma già nel nuovo secolo? Noi saremo già morti, gli autoctoni saranno minoritari, chi salverà da una religione iconoclasta come la musulmana la pittura, scultura, architettura cristiana, patrimonio non dell’Italia, ma dell’umanità?
Non esiste identità se non esiste un popolo ad esprimerla. Un popolo che condivida, anche, una identità genetica comune.
Un giorno la Patria chiamerà. Non lo stato, ormai ostaggio di entità globali, ma la Patria, quella nazione italiana che esiste dalle guerre puniche, forgiate nel nome di Roma, in tutte le sue battaglie, vinte, molte, perdute, alcune.
E allora non ci si potrà tirare indietro, intimoriti dal rombo del cannone.
Sarà la voce d’Italia a parlare.
Non e’ uno scontro di civilta’ ma tra UMANI e ALIENI DEL CAZZO!!!!