SERGIO ROMANO: “ERRORE INGRESSO UCRAINA NELLA NATO”
FEBBRAIO 24, 2022
Così in un’intervista all’Adnkronos l’ex ambasciatore a Mosca, Sergio Romano, evidenziando come “nessuno trarrà vantaggi dalla guerra”.
Secondo l’autore del libro ‘Putin e la ricostruzione della grande Russia’ (Hoepli Editore), il tema della neutralità dell’Ucraina posto da Mosca “mi è parso sempre molto corretto e l’ho sempre sostenuto”. Per l’ex ambasciatore, scrittore ed editorialista sarebbe opportuno che Kiev non entri nella Nato. “Dovremmo farci un esame di coscienza e chiederci se sia stato saggio prendere in considerazione l’ingresso nella Nato di Paesi che hanno fatto parte dell’ex blocco sovietico. Si tratta di una mossa molto sbagliata perché la Russia li considererebbe potenziali avversari”, spiega”; in quanto “è inevitabile” aver generato “sospetti e preoccupazioni della Russia”.
“La soluzione è la neutralità”, ribadisce Romano, definendo “un errore” aver reso “ipoteticamente possibile l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”; in quanto “è inevitabile” aver generato “sospetti e preoccupazioni della Russia”. La Nato, prosegue, è un’organizzazione creata per contrastare la Russia; ma “la guerra fredda è finita, o almeno dovrebbe esserlo, e invece si vuole ancora conservare uno strumento di quei tempi: deve essere sciolta o incaricata di obiettivi diversi, utilizzata in altro modo”.
L’ex ambasciatore a Mosca evidenzia quindi che, a suo parere, l’obiettivo di Putin non sarebbe quello di conquistare l’Ucraina; sostenendo che si tratterebbe di una mossa “non comprensibile nemmeno nella prospettiva russa”. “Ho sempre avuto l’impressione che la Russia avrebbe cercato con gradualità di ricostituire quel potere che aveva nel passato. E’ sempre stata una grande potenza, che avesse quell’ambizione mi sembrava comprensibile e persino inevitabile”, chiosa Romano.
Ammettiamo per un attimo che tutti siano in buona fede e in generale le cose stiano come realmente le descrivono, è normale che la Russia avendo raggiunto un benessere e una stabilità con un debito pubblico assai ridotto rispetto al passato, si voglia assicurare che ai confini non vi siano popoli ostili. Inoltre si trovano quasi costretti ad erodere terre alle quali una ue potrebbe ambire diventando sempre più potente insieme all’america, facendo perdere loro parte di quell’equilibrio che una pace duratura necessita. Potrebbero esserci anche delle questioni interne di cui noi e l’america non siamo a conoscenza.