venerdì 2 febbraio 2024

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, LOMBARDIA

MAROCCHINO LO LEGA MANI E PIEDI, PICCHIA A CALCI E PUGNI, TORTURA CON BRUCIATURE E POI LO UCCIDE

FEBBRAIO 2, 2024






# Omicidio di Omar Annaoui: richiesta di condanna a 24 anni per Sadik Ilhami

**Desio, Italia** – Secondo quanto riportato da fonti locali, il processo per l’omicidio di Omar Annaoui, il cittadino marocchino di 53 anni trovato seppellito in un campo di grano vicino all’ex carcere di Desio, sta raggiungendo la sua conclusione. Il pm ha chiesto una condanna a 24 anni di reclusione, più 3 anni di libertà vigilata a pena scontata, per Sadik Ilhami, un uomo di 35 anni.

Ilhami è accusato di aver legato mani e piedi alla vittima, picchiandola a calci e pugni, torturandola con bruciature e infine uccidendola strangolandola con una canna dell’acqua. Questo, secondo l’accusa, per costringere Annaoui a rivelare il pin del suo bancomat e pagare la cocaina che avevano appena consumato insieme. Tuttavia, il tentativo di prelevare con il codice si è rivelato infruttuoso.

Ilhami, che è stato arrestato a marzo e si trova ancora in carcere, è imputato di omicidio volontario, occultamento di cadavere, rapina e utilizzo abusivo di carte di pagamento. Il corpo di Annaoui e il luogo del delitto, un seminterrato dell’ex carcere, sono stati indicati ai carabinieri da un altro cittadino marocchino che era presente la sera del delitto, il 22 agosto 2022.

Secondo l’accusa, a tradire Ilhami sarebbero state alcune tracce lasciate sul tubo di gomma usato per lo strangolamento e su una pala trovata poco distante dal luogo dove il cadavere è stato sotterrato dopo essere stato trasportato nel campo con un carrello del supermercato.

Ilhami, difeso dall’avvocato Andrea Fabio Scaccabarozzi, si dichiara innocente e accusa il testimone chiave, ritenuto attendibile dalla Procura di Monza. Secondo la Procura, invece, l’imputato ha fornito ripetute e contrastanti versioni dei fatti. Nella richiesta di condanna, il pm Marco Giovanni Santini ha applicato a Ilhami le attenuanti generiche, in quanto ha accettato di acquisire al processo tutti gli atti dell’indagine.

Ora la parola passa ai giudici della Corte di Assise di Monza, che dovranno emettere la sentenza.

*Queste informazioni sono state raccolte da fonti locali.






































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