BREAKING NEWS, DOSSIER ACCOGLIENZA
TUTTI PRONTI AD ACCOGLIERE ‘PROFUGHI UCRAINI’ MA LASCIALO 20MILA ITALIANI AL GELO
FEBBRAIO 26, 2022
Se fossero veramente ‘buoni’ darebbero le loro case ai ventimila italiani che vivono per strada. Sono, invece, i soliti fanatici.
I soliti noti si dicono pronti ad accogliere non ancora esistenti ‘profughi ucraini’. Sono ossessionati. Soprattutto i sindaci del Pd, ma anche Salvini e Meloni fanno gli stessi discorsi.
Qualcuno li avvisi che nell’Ucraina occidentale non c’è alcuna operazione di guerra e Putin non ha interesse ad entrare in un territorio dove la popolazione non è filorussa. Che i russi non prevedono di sgozzare donne e bambini, ma di liberare il Paese dal governo fantoccio dell’Occidente. Si può non essere d’accordo ma di sicuro non sono massacratori di civili.
Una volta terminate le operazioni la vita sarà come prima. Probabilmente meglio di qui, visto che lì avranno il gas a prezzi calmierati. Quindi se proprio i civili devono uscire da Kiev, è opportuno che vengano accolti nell’Ucraina occidentale in attesa di tornare alle loro case. Basta deportazioni da ossessionati.
E’ una patologia psichiatrica questa ossessione. Gli ucraini vanno aiutati? Si, anche se parliamo di russi, non di fanatici islamici, quindi vanno solo temporaneamente spostati fuori dalle città interessate dall’offensiva. Devono venire in Italia? No. E non parliamo di quelli che hanno rapporti con italiani, che è un altro discorso.
C’è invece l’ossessione di usare ogni crisi e occasione per ricollocare stranieri in Italia. Magari anche contro la loro volontà.
E no, non bilancerebbero l’invasione afroislamica. La aggraverebbero. Avremo strani esseri figli di nordafricani e ucraine. Come accade oggi in alcuni casi con le migranti dell’est già presenti in Italia.
Su questo sono d’accordo.
Sarebbe un contrasto alla furia meticciatrice.
Vuoi mettere un bel pupo caucasico di carnagione chiara e con gli occhi blu?
Una iniezione di ragazze ucraine potrebbe far impennare le nascite in Italia, e, nel contempo, ridurre almeno parzialmente i gli effetti causati dall’immigrazione dal sud del mondo.