venerdì 25 febbraio 2022

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, ROMAGNA

GIUDICE LO LIBERA E L’IMMIGRATO MASSACRA PERSONE A COLTELLATE: “ERO DEPRESSO”

FEBBRAIO 25, 2022


































“E’vero, li ho colpiti. Ma non li volevo uccidere”. E’ scoppiato in lacrime ieri davanti al giudice Pellumb Jaupi, l’artigiano albanese di 54 anni che martedì ha accoltellato prima l’ex moglie a Morciano, e poi a Rimini l’albergatore Nicola Scarcia e la sorella Barbara. Un aggressione feroce. Un agguato “premeditato”. Ieri la giudice Benedetta Vitolo, la stessa che a novembre aveva disposto per Jaupi il solo divieto di avvicinamento all’ex moglie (i due sono separati dal 2020) dopo la denuncia di lei per minacce e persecuzioni, respingendo la richiesta di carcerazione avanzata dal pm Davide Ercolani, ha convalidato l’arresto. Jaupi è accusato di duplice tentato omicido “con premeditazione”, con le aggravanti di aver aggredito l’ex coniuge e aver infranto il divieto di avvicinamento. “Non volevo uccidere la mia ex moglie né lui”, ha ripetuto ieri in carcere l’albanese tra le lacrime, continuando a chiedere informazioni sulle condizioni di salute di lei. L’artigiano ha raccontato di non aver mai superato il trauma della separazione. “Ma fino all’aggressione di martedì – ricorda il suo avvocato Sonia Giulianelli – non l’aveva mai picchiata, ma solo minacciata e pedinata”. E per questo, continua la Giulianelli, “la giudice Benedetta Vitolo aveva deciso correttamente a novembre di non farlo arrestare. Non vi erano i presupposti, Jaupi non si era mai dimostrato pericoloso”. La Vitolo aveva disposto per lui il solo divieto di avvicinamento perché Jaupi era incensurato “e dotato di autocontrollo”. “Ho perso la testa, non volevo colpire mia moglie ma solo parlarle”, ha detto ieri Jaupi nell’interrogatorio.

In realtà l’immigrato ha inferto alla donna due coltellate che potevano esserle fatali, poi ha infierito quando era già a terra colpendola a calci e poi con il coltello (una lama di ventina di centimetri) ha minacciato il vicino di casa uscito per soccorrerla.

Tornato a Rimini, dove vive, ha preso il suo furgone (per andare a Morciano si era fatto prestare un mezzo di un amico) e si è diretto subito all’hotel Butterfly di Nicola Scarcia. Qui era già andato due giorni prima dell’aggressione, accusando l’albergatore di essere l’amante della moglie e minacciondolo. Che ci sia stata la premeditazione, lo dimostrerebbe anche il fatto che Jaupi aveva acquistato i coltelli poco prima dell’agguato. Una ricostruzione che non convince il suo avvocato.

“I coltelli li aveva già. Voleva solo spaventare l’albergatore, poi la situazione è degenerata\”. Nell’interrogatorio di ieri Jaupi ha ammesso di essere andato in crisi per il divorzio: \”Sono andato in cura da uno psicologo\”. E ha spiegato che \”a gennaio sono caduto in depressione. Ho preso il Covid ma nessuno dei miei figli si è fatto sentire. Nemmeno una telefonata\”. Lunedì per lui inizia il processo per stalking, ma il pm potrebbe chiedere il giudizio immediato per il tentato omicidio.






Rimandatelo in albania con moglie e figli, e pure l albergatore……





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