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CLANDESTINI NON POSSONO ESSERE ESPULSI PERCHÉ SENZA ‘GREEN PASS’: MA POSSONO ENTRARE, TAMPONE ‘TROPPO INVASIVO’
SETTEMBRE 2, 2021
Di fatto, i clandestini non vengono espulsi perché non hanno il ‘green pass’. Però possono entrare.
Il Giornale nell’edizione odierna ha svelato un “trucchetto” di cui si stanno avvalendo gli immigrati irregolari: praticamente sfruttano le regole sanitarie dell’emergenza coronavirus per evitare le espulsioni. La testimonianza arriva dal centro di via Corelli, a Milano, ma pare che il problema sia comune a diverse altre strutture italiane, con le Regioni che avrebbero deciso di discuterne per trovare una soluzione. “L’escamotage è semplice – ha spiegato Riccardo De Corato, assessore meloniano alla Sicurezza della Lombardia – basta rifiutarsi di eseguire il tampone”.
Non sottoporsi al test equivarrebbe quindi a rimanere in Italia, dato che le compagnie aeree e marittime richiedono con certificazione che i passeggeri siano negativi al Covid. “Succede che persone destinatarie di espulsioni – ha raccontato l’assessore De Corato al Giornale – dopo aver commesso magari reati come rapina o stupro, dopo 120 giorni possono tornare libere. È chiaro che questo trucchetto è ormai risaputo da chi è nella struttura: tutti lo usano perché sanno che non esiste una legge che gli obblighi a sottoporsi al tampone”.
Il tampone è quindi per loro – e solo per loro – troppo invasivo, e possono rifiutarsi di farlo. Rendendo così impossibile l’espulsione.
Del resto vale anche in ingresso, solo che, in quel caso, non impedisce al clandestino di venire accolto:
geniale.
“.“L’escamotage è semplice – ha spiegato Riccardo De Corato, assessore meloniano alla Sicurezza della Lombardia – basta rifiutarsi di eseguire il tampone”.” Bisogna verificare se De Corato dice la verità. Nel caso si prendono provvedimenti.
In Sicilia danno la colpa ai turisti perché i casi di Covid sono aumentati più che altrove. Ovviamente guai ad attribuirla ai veri untori, e cioè i clandestini.